Hong Kong: Joshua Wong accusato di sovversione

Il leader del fronte pro-democrazia Joshua Wong distribuisce volantini nella strada. Immagine d¿archivio.
Il leader del fronte pro-democrazia Joshua Wong distribuisce volantini nella strada. Immagine d'archivio. ((Ansalatina)

PECHINO. – Su Joshua Wong pende adesso anche l’accusa di sovversione: l’ex leader studentesco del ‘movimento degli ombrelli’ del 2014, tra i volti più noti degli attivisti pro-democrazia di Hong Kong, sta già scontando 13 mesi e mezzo di reclusione per il ruolo avuto nelle proteste del 2019 e oggi gli sono state notificate le nuove contestazioni che potrebbero costargli l’ergastolo.

“Senza un rappresentante legale, questa mattina è stato portato al centro di accoglienza di Laichikok per poter ricevere la notifica. Non si sa ancora quando e dove lo condurrà questa indagine. Joshua è ora tornato alla prigione di Shek Pik”, ha scritto in un tweet l’Apple Daily, il tabloid del tycoon Jimmy Lai, anche lui in carcere per gli addebiti legati alla legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino sull’ex colonia.

Wong è l’ultimo nome di primo piano che si è aggiunto alla maxi retata della polizia che mercoledì ha messo a soqquadro il fronte dell’opposizione di Hong Kong, portando all’arresto di 53 persone per sovversione a causa dell’organizzazione delle primarie di luglio 2020 in vista delle politiche di settembre.

Un’iniziativa presa per decidere chi si sarebbe dovuto presentato al parlamentino locale con la prospettiva di conquistare per la prima volta la maggioranza dei 70 seggi, di cui 35 a suffragio universale.

Molti di quei candidati alla fine furono poi squalificati e le autorità decisero di rinviare le elezioni a settembre 2021 a causa del coronavirus. I funzionari cinesi e di Hong Kong, con la mossa di mercoledì, hanno etichettato le primarie come un tentativo di “rovesciare” e di “paralizzare” il governo della città, bollandole come una minaccia alla sicurezza nazionale.

I media locali hanno riferito che in mattinata anche a Tam Tak-chi, attivista in custodia per sedizione, è stata contestata la sovversione.

“Gli Stati Uniti non staranno a guardare mentre il popolo di Hong Kong soffre sotto l’oppressione comunista”, ha affermato il segretario di Stato Usa Mike Pompeo, aggiungendo che Washington non esclude sanzioni a carico dei promotori dell’ultima stretta.

Ma il ministero degli Esteri cinese ha derubricato la minacciadi Pompeo a “follia finale” di un’amministrazione uscente. La portavoce Hua Chunying ha poi aggiunto che “questo tipo di mossa sarà sicuramente punita dalla storia”.

Alle proteste di molti Paesi occidentali si è aggiunta quella dell’agenzia sui diritti dell’Onu, secondo cui gli arresti hanno confermato i timori che la legge sulla sicurezza nazionale “sia effettivamente usata per detenere individui a causa dell’esercizio dei legittimi diritti di partecipazione alla vita politica e pubblica”. Rilievi che non cambieranno i piani di Pechino per il controllo dell’ex colonia britannica.

(di Antonio Fatiguso/ANSA)

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