Anita e Lisa tornano in classe: “Non vedevamo l’ora”

Lisa e Anita, due studentesse della scuola media Italo Calvino di via Sant'Ottavio, sedute al banco in strada, fuori dalla scuola.
Lisa e Anita, due studentesse della scuola media Italo Calvino di via Sant'Ottavio, sedute al banco in strada, fuori dalla scuola. ANSA/ MARCO BOSCATO

TORINO. – Tanto emozionate, al punto che ieri notte non riuscivano a prendere sonno. Quando però questa mattina si sono presentate ai cancelli della loro scuola, la Italo Calvino di Torino, Anita e Lisa non erano affatto stanche. “Non vedevamo l’ora”, dicono in coro le due dodicenni, felici di tornare in classe dopo due mesi di didattica a distanza.

Dallo scorso 6 novembre, quando per la prima volta aprirono i loro banchi pieghevoli davanti al portone di via Sant’Ottavio, le due giovani sono diventate il simbolo della ribellione degli studenti contro la dad, che in Piemonte è proseguita fino ad oggi anche per le seconde e le terze medie.

“Avevamo una voglia matta di rivedere compagni e professori”, rivela Anita. Accanto a lei non c’è più solo Lisa, ma tutti i compagni di seconda media che non incontravano ormai da sessanta lunghissimi giorni. “E’ bellissimo rivedere la mia seconda famiglia di nuovo tra le mura della scuola”, confessa Lisa, senza dimenticare chi a in aula non ci può ancora andare.

In Piemonte, infatti, il rientro degli studenti delle Superiori è stato fissato al 18 gennaio. Per questo motivo, prima di iniziare le lezioni, le due dodicenni sono passate in piazza Castello a salutare Maia, la 16enne del liceo Gioberti che insieme ad altri compagni ha dato vita ad un colorato flash mob in stile ‘L’attimo fuggente’, davanti al Palazzo della Regione Piemonte. Fumogeni in mano, sono saliti sui banchi come gli studenti del professore interpretato al cinema da Robin Williams, sventolando diversi cartelli.

“La dad non risolve nessun problema, perché casa non è scuola”, sottolinea Bianca portavoce di Last. C’erano anche gli insegnanti e i genitori del movimento ‘Priorità alla scuola’, nato con il lockdown. “Con la mente siamo con voi: non è giusto che noi siamo tornate e voi no”, è il pensiero che Anita e Lisa rivolgono ai compagni delle superiori prima di iniziare le lezioni.

“Dopo tanto tempo mi sono seduta al mio banco, in seconda fila – racconta Lisa all’uscita – E a pochi metri di distanza c’era la mia professoressa, che prima era a chilometri da me. Spero che la didattica in presenza duri”. “Ho riprovato – conclude Anita – quella sensazione che con la Dad non poteva esserci, come ad esempio quando parli di un argomento e poi ne viene fuori un altro e cominci a confrontarti”.

Un sogno diventato realtà, che ora le due ragazze sperano non debba più interrompersi. “Altrimenti – dicono – siamo pronte a tornare in piazza”.

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