Serie A: l’Inter vola con Lautaro, ma il Milan resta primo

Franck Kessie mette a segno il rigore nella partita vinta dal Milan a Benevento
Franck Kessie mette a segno il rigore nella partita vinta dal Milan a Benevento. ANSA / MARIO TADDEO

ROMA. – L’Inter fa sul serio: travolge il Crotone 6-2, inanella l’ottava vittoria consecutiva, mette pressione al Milan con un sorpasso in vetta che dura poche ore – fino alla vittoria rossonera in casa del Benevento -, si gode la tripletta di Lautaro e il 50/o gol di Lukaku.

E’ un segnale forte raccolto dalla Roma con un successo di misura, da Atalanta e Napoli che invece travolgono gli avversari, e dalla Juventus che in serata serve il poker all’Udinese: Cristiano Ronaldo, re dei bomber, ne fa due, Chiesa e Dybala sono degne spalle andando a segno una volta ciascuno. La Lazio si ferma a Genova mentre arrivano tre punti pesanti per il Toro a Parma con Liverani in bilico.

Poi nel posticipo delle 18 il Milan vince in casa di Pippo Inzaghi con un rigore di Kessie e un gran gol di Leao, resistendo in 10 (espulso Tonali) agli assalti del Benevento e a quelli dell’Inter: Pioli resta primo a +1 su Conte, e mercoledì nel turno infrasettimanale è Milan-Juve, con i bianconeri che hanno l’occasione di accorciare il distacco dalla capolista, e Samp-Inter.

Sette gare alle 15 sono un retaggio del passato (non accadeva da 8 anni), il ricordo di una contemporaneità spazzata via dalle pay tv. Grandi protagonisti gli attaccanti. L’Inter fa felici i suoi tifosi ma per Conte c’è un inizio imperfetto. Il Crotone gioca, va in vantaggio, poi recupera sul 2-2, ma i nerazzurri sfruttano la qualità e l’impatto degli attaccanti. Lukaku segna un gol, fa reparto ma è il giorno di Lautaro che sigla tre gol e mette lo zampino nell’autogol di Marrone. Unica nota stonata, alcuni errori di Vidal che irritano il tecnico che lo sostituisce. Ma l’Inter è sempre più consapevole delle sue potenzialità.

Più complicata la vittoria della Roma. La Samp dell’ex Ranieri ha buoni giocatori, e l’Olimpico è flagellato da una pioggia ininterrotta. Mkhhtaryan, Pellegrini e Candreva creano occasioni, Smalling colpisce la traversa, poi a sbloccare, grazie al quarto assist del rigenerato Karsdorp, è capitan Dzeko che fa secco Audero. Fonseca blinda il terzo posto.

L’orchestra dell’Atalanta ha cominciato a suonare armoniosa anche senza Papu Gomez. Dopo Fiorentina e Roma nel clou della giornata surclassa il Sassuolo che mostra limiti difensivi dopo un buon inizio. Protagonista Duvan Zapata che si fa beffe dei centrali con una doppietta d’autore. Poi l’ispirato Ilicic confeziona un assist per il trascinatore Pessina, Gosens e Muriel chiudono i giochi. De Zerbi subisce una dura lezione, Gasperini ha una gara da recuperare ed è in corsa per ogni traguardo.

Show del Napoli a Cagliari per la gioia di Gattuso: 15 tiri nel primo tempo testimoniano il dominio degli ospiti con Zielisnki trascinatore e cecchino con due reti d’autore. I sardi pareggiano con Joao Pedro, ma la superiorità è schiacciante, nonostante le assenze. Tocca a Lozano siglare il gol della sicurezza, poi un rigore di Insigne fissa il 4-1 approfittando anche dell’espulsione di Lykogiannis.

La Lazio domina il primo tempo a Marassi, passa con un rigore di Immobile dopo consulto del Var, ma nella ripresa il Genoa sale di tono e trova il pari con l’ex romanista Mattia Destro. Protagonista l’uzbeko Shomorudov, mandato in campo da Ballardini e capace di ribaltare il verso della partita.

A Benevento, Pioli ritrova Kjaer ma non ancora Ibra e si trova di fronte un avversario che non rinuncia a giocare. La sblocca Kessié dal dischetto dopo un quarto d’ora, causa un ingenuo fallo in area di Tuia su Rebic, poi Insigne prende il palo e Tonali si fa espellere per un fallo eccessivo. Il Benevento viene fermato da un paio di parate di Donnarumma, poi in apertura di ripresa un gran gol di Leao chiude la partita. Caprari spreca dal dischetto la chance di riaprirla, resta Benevento-Milan 0-2 e soprattutto Milan primo a 37 punti, Inter seconda a 36.

Torna al successo il Verona con sofferenza ma pieno merito in casa di uno Spezia in difficoltà. Occasioni e supremazia per la squadra di Juric che torna a rincorrere l’Europa con un gioiello in rovesciata del suo giocatore simbolo, Zaccagni.

Pari con poche emozioni tra Fiorentina e Bologna coi viola che non riescono a dare seguito al trionfo con la Juve, anche se nel finale hanno qualche occasione in più.

In chiave salvezza vittoria fondamentale del Torino che si impone a Parma portandosi a un punto dagli emiliani. Granata in vantaggio presto con un bel gol di Singo su assist di Belotti. Stavolta il Torino non si fa recuperare e nel finale dilaga con Izzo e Gojak permettendo a Giampaolo di respirare e inguaiando Liverani.

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