Coronavirus in Italia: meno casi, ma tamponi dimezzati da novembre

Personale sanitario effettuano un tampone ad un paziente in day-hospital a Roma.
Personale sanitario effettuano un tampone ad un paziente in day-hospital a Roma.. ANSA / ETTORE FERRARI

ROMA. – Per il secondo giorno consecutivo in Italia si rilevano meno di 10.000 nuovi casi di Covid-19, ma bisogna considerare che i dati si riferiscono al fine settimana, quando generalmente si fanno meno test. Mentre i ricoveri aumentano e le unità di terapia intensiva si svuotano più lentamente, il dato che preoccupa riguarda il numero dei tamponi, quasi dimezzato nell’ultimo mese: è un segnale, osservano gli esperti, di come il tracciamento sia ormai fuori controllo.

I dati sull’epidemia forniti dal ministero della Salute indicano che ci troviamo ancora davanti a una situazione molto seria e da considerare con attenzione Nelle ultime 24 ore l’incremento dei nuovi positivi è stato di 8.585, confrontabile agli 8.913 casi in più del 27 dicembre. Per trovare cifre così basse bisogna risalire ai primi di ottobre, ma allora il numero dei tamponi eseguiti era molto più alto.

In leggera flessione, ma sempre importante, il rapporto fra casi positivi e tamponi, che sfiora il 12,5% dopo il 14,8% del giorno precedente. Torna a salire anche il numero dei decessi, 445, dopo che negli ultimi due giorni ne erano stati registrati meno di 300, probabilmente a causa del ritardo nelle notifiche che avviene durante il fine settimana.

“Gli ultimi dati confermano che la curva tende a scendere, anche se non velocemente”, osserva il fisico Giorgio Sestili sul network di comunicazione della scienza “giorgiosestili.it”. In aumento anche i ricoveri nei reparti Covid, 361 in più in 24 ore, per un totale di 23.932. E’ un dato che, per Sestili, “conferma la tendenza osservata per la prima volta il 27 dicembre, con 259 ricoveri in più, dopo che da diverse settimane si liberavano posti letto. E’ una situazione che va monitorata”.

Intanto si stanno “svuotando più lentamente i reparti di terapia intensiva”, nei quali si registra un calo di 15 unità nel saldo tra i 167 nuovi ingressi e le uscite, mentre in totale i ricoverati sono 2.565. Nelle settimane precedenti si liberavano fino a 70 posti in un giorno.

Fra le regioni il maggiore incremento dei casi si registra in Veneto, con 2.782 rilevati con 10.845 tamponi; seguono a distanza il Lazio, con 966 nuovi casi in 24 ore e 9.414 tamponi, e l’Emilia Romagna, con 750 casi e 10.444 tamponi. A livello nazionale l’incremento di 68.681 tamponi in 24 ore è un numero ancora basso che, al netto del minor numero di test che si fanno nei giorni festivi, conferma che i tamponi eseguiti in Italia si sono ridotti quasi della metà rispetto a novembre, passando da circa 1,5 milioni a settimana a poco più di 900.000.

Il dato, evidenziato da Sestili, è confermato dal virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca e direttore del laboratorio Cerba di Milano. “Fino a un mese fa – osserva il virologo – si facevano più tamponi, mentre adesso dopo 21 giorni di isolamento alle persone positive asintomatiche il tampone non viene più fatto in quanto sono ritenute non contagiose”.

Sempre da un mese, aggiunge, “sul numero dei positivi pesano soprattutto i nuovi casi e non i tamponi fatti nel tempo” e va considerato poi il maggiore ricorso ai tamponi rapidi, che “ha contribuito notevolmente alla riduzione del tampone molecolare”.

Prosegue intanto Italia la ‘caccia’ alla variante del virus SarsCoV2 scoperta in Gran Bretagna: un caso è stato isolato a Brescia, ha reso noto Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di Virologia, ordinario di Microbiologia dell’ Università di Brescia e direttore del Laboratorio di Microbiologia e virologia degli Spedali Civili. La variante era stata isolata in agosto e secondo Caruso potrebbe essere “un virus antenato di quello inglese”.

Diventano così 18 le segnalazioni della variante rilevate in cinque regioni. Nei giorni scorsi, infatti, c’erano state sei segnalazioni in Campania, quattro in Veneto, tre nelle Marche, due in Puglia e altre due in Lombardia.

(di Enrica Battifoglia/ANSA)

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