Natale più povero, meno spesa ma secondo tradizione

A Milano vetrina di un negozio allestita per le feste di Natale.
A Milano vetrina di un negozio allestita per le feste di Natale. ANSA/PAOLO SALMOIRAGO

ROMA.  – Un Natale più povero, tutti attenti al portafoglio in questo periodo di timore generalizzato per il futuro, ma con un occhio attento alla tradizione, confortati da cene e pranzi preparati con piatti tradizionali, a base di ingredienti di casa nostra.

Incrociando i numerosi studi ed indagini sui consumi degli italiani per le feste pubblicate in queste ore, è questa la fotografia che rimarrà negli album delle Feste 2020. A partire da quello che spenderemo  per mangiare e bere: circa 3,5 miliardi per i cinque tradizionali appuntamenti a tavola del periodo a cavallo tra fine 2020 e inizio 2021: Vigilia, Natale, Santo Stefano, San Silvestro, Capodanno.

Un periodo che l’anno scorso ha fatturato gastronomicamente oltre 4,5 miliardi, uno in più di quest’anno quando però, secondo gli artigiani di  Cna, si archivierà ogni scelta esotica optando per “il valore consolatorio della cucina della nonna” con i vecchi menú di famiglia.

Anche perchè gli italiani dovranno fare i conti con un netto calo della disponibilità economica: Confcooperative ricorda che le tredicesime, pari a 41 miliardi,  sono calate di 2,3 miliardi rispetto allo scorso anno come contraccolpo del Covid, sia a causa della perdita di occupazione sia per l’impatto della Cig sui redditi.

A risentirne anche tutti gli acquisti “di contorno”, gli articoli per la tavola, la cucina e la decorazione della casa che, in base ai calcoli di Art-Confcommercio, registreranno un calo del 10% per gli acquisti di Natale con il mercato italiano che perderà almeno un miliardo di euro ; il settore “tavola e cucina” nel 2019 valeva circa 6,5 miliardi.

Scende anche il budget dei regali: la spesa media per Ixè/Coldiretti è di 175 euro a famiglia, in calo del 23% rispetto allo scorso anno  con il 45% delle famiglie ha fissato un budget tra i 100 ed i 300 euro, il 41% sotto i 100 euro, il 14% dai 300 ai mille euro.

Il Natale “stretto” del 2020 però sarà spesso accompagnato da un buon libro: secondo i librai dell’Ali, le vendite del settore, a fronte di netti cali in stazioni, aeroporti e centri storici delle grandi città, dove sono scese tra il 10 ed il 30%  nelle librerie di provincia o di quartiere le vendite stanno mantenendo i livelli degli anni scorsi e in alcuni casi sono anche in sensibile aumento.

(di Monica Paternesi/ANSA)

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