Migranti muoiono travolti dal treno, volevano andare in Francia

treno delle ferrovie nord milano
Un treno delle Ferrovie Nord Milano

SAVONA. – Stavano camminando sui binari, di notte. Sapevano solo che seguendoli avrebbero raggiunto la Francia, distante circa 120 km. E su quei binari hanno trovato la morte, falciati da un treno regionale. E’ la tragica fine di due giovani curdi, ieri sera alle 23.30 a Quiliano (Savona).

I ragazzi, circa 20 anni, erano con un gruppo di profughi provenienti dall’area curda e dall’Iran. Erano arrivati a Savona da Lecce, nessuno di loro parlava italiano o conosceva la zona: camminavano a testa bassa sui binari perché chi li aveva accompagnati in Liguria aveva indicato loro che per raggiungere Ventimiglia e il confine francese sarebbe stato sufficiente seguirli. Ma un convoglio diretto ad Albenga li ha travolti.

Uno dei due è morto sul colpo, l’altro ha riportato un gravissimo trauma toracico che ha reso inutili i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, due automediche e i volontari di tre pubbliche assistenze. Il fratello di una delle due vittime è stato portato in ospedale in stato di shock. Questa mattina alcuni soccorritori sono tornati sul luogo della tragedia per portare un mazzo di fiori.

“Quando interveniamo in incidenti così gravi non possiamo rimanere indifferenti ancor di più quando sono coinvolti ragazzi così giovani. Abbiamo provato a evitare il peggio – hanno spiegato riferendosi ai disperati tentativi di rianimazione di una delle due vittime – ma purtroppo a volte, anche con tutto lo sforzo possibile, non ci si riesce. Chi è intervenuto questa notte non si potrà dimenticare facilmente di quanto è successo. Abbiamo voluto fare un gesto semplice, un mazzo di fiori in ricordo di questi ragazzi che hanno perso la vita lontani da casa: un gesto simbolico per non lasciarli soli”.

Da tempo la Questura di Savona sta portando avanti un’indagine sui flussi di cittadini mediorientali clandestini che passano dal savonese per andare in Francia, un fenomeno che si sarebbe intensificato nelle ultime settimane. A inizio novembre un gruppo di sei afghani, con donne e bambini, era stato scoperto a viaggiare clandestinamente all’interno di un camion.

Avevano varcato il confine a Trieste, diretti appunto in Francia: il mezzo, però, doveva fare una consegna in un’azienda di Villanova d’Albenga: qui, gli operai, hanno aperto il camion e li hanno trovati. Un mese dopo, a inizio dicembre, un altro gruppo di giovani afghani era stato intercettato a Cisano Sul Neva. Ora le indagini sono volte a capire se il flusso sia in qualche modo strutturato e sfruttato da qualche organizzazione.

(di Andrea Chiovelli/ANSA)

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