Il caso Navalny imbarazza Putin, sanzioni anti-Ue

Il leader dell'opposizione russa Alexei Navalny, Immagine d'archivio.
Il leader dell'opposizione russa Alexei Navalny, Immagine d'archivio.(ANSA/AP)

MOSCA. – La Russia di Putin cerca di uscire dall’imbarazzo e passa al contrattacco sul caso Navalny. Mosca ha annunciato che risponderà alle sanzioni dell’Ue contro alcuni alti funzionari russi inserendo a sua volta nella propria lista nera dei dirigenti europei “responsabili di promuovere le misure restrittive antirusse”.

Poi è tornata a gettare discredito sull’oppositore avvelenato lo scorso agosto in Siberia: Aleksey Navalny soffre di “manie di persecuzione” e “di grandezza”, “dicono che si paragoni a Gesù”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Parole pesanti, volte a mettere in cattiva luce il rivale numero uno di Putin, già accusato senza prove dallo stesso presidente russo di essere “sostenuto dall’intelligence americana”.

L’attacco personale a Navalny e le controsanzioni arrivano all’indomani della pubblicazione di una presunta telefonata-trabocchetto che pare confermare il coinvolgimento dei servizi segreti russi nell’avvelenamento del dissidente a fine agosto. Probabilmente non è un caso. Navalny ha messo in rete una registrazione audio, un video e una trascrizione di una conversazione con quello che dice essere l’esperto di armi chimiche dell’Fsb Konstantin Kudryavtsev.

L’oppositore spiega di essersi finto un alto dirigente statale per guadagnarsi la fiducia dello 007, a quanto pare incaricato di eliminare le tracce di veleno dagli abiti di Navalny. Il presunto agente dei servizi segreti sarebbe caduto nella trappola, avrebbe raccontato alcuni dettagli dell’operazione e avrebbe indicato che il veleno che ha trascinato Navalny tra la vita e la norte potrebbe essere stato messo in un paio di mutande blu del blogger anti-Putin.

Un particolare che ha ispirato una protesta solitaria del regista Vitaly Mansky, che si è piazzato davanti al quartier generale dei servizi segreti russi, la famigerata Lubjanka, con un paio di mutande blu in mano ed è stato súbito arrestato.

Navalny è collassato su un aereo in volo da Tomsk a Mosca costringendo i piloti ad un atterraggio di emergenza a Omsk, dove è stato ricoverato per un paio di giorni prima di essere trasferito a Berlino. Le autorità russe dicono di non aver trovato tracce di veleni, ma la presenza di una micidiale neurotossina di origine sovietica, il Novichok, è stata rilevata da laboratori in Germania, Francia e Svezia, nonché dagli esperti dell’Opac.

Stamattina la Russia ha reagito convocando al ministero degli Esteri proprio degli alti rappresentanti diplomatici di Berlino, Parigi e Stoccolma. Poi ha annunciato le sanzioni di risposta a quelle Ue, che a ottobre hanno colpito sei pezzi grossi di Mosca, compreso il direttore dell’Fsb, Aleksandr Bortnikov.

Gli eredi del Kgb respingono le accuse: sostengono di non avere nulla a che fare con l’avvelenamento di Navalny e che la telefonata all’agente segreto è “un falso”. Ma il video di Navalny è sicuramente un duro colpo per Putin e per la sua intelligence. Il filmato della telefonata è stato visto 13 milioni di volte in 24 ore: “Questa è una Chernobyl politica”, ha commentato Novaya Gazeta. “Dopo questo, il sistema non potrà più esistere nella sua forma attuale”.

(di Giuseppe Agliastro/ANSA)

Lascia un commento