Whirlpool: da aprile avvio licenziamenti a Napoli

Whirlpool di NApoli
Un'assamblea di lavoratori allo stabilimento della Whirlpool di Napoli. (Cronache della Campania)

ROMA. – Stipendio fino al 31 dicembre, richiesta per tre mesi di ammortizzatori sociali e avvio, da aprile prossimo, delle procedure di licenziamento collettivo, quando sarà terminato il divieto di licenziare.

Questo il percorso al momento delineato per i lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli dalla stessa multinazionale, dopo lo stop alla produzione di lavatrici dallo scorso 31 ottobre.

Il tipo di ammortizzatore sociale cui si farà ricorso non è stato ancora deciso, anche se la richiesta potrebbe essere quella di cig Covid, ed un nuovo tavolo al Mise è in programa lunedì 28 dicembre. Governo e sindacati, intanto, spingono per portare avanti un piano che dia garanzie dal punto di vista produttivo e occupazionale.

Whirlpool, come emerso dal confronto, in videoconferenza, convocato dal Mise con l’azienda, i sindacati e le istituzioni, farà richiesta di ammortizzatori sociali per i circa 330 lavoratori dello stabilimento di Napoli e da aprile prossimo avvierà la procedura di licenziamento collettivo, una volta finito il blocco dei licenziamenti, ad oggi previsto fino al 31 marzo 2021.

L’amministratore delegato di Whirlpool per l’Italia, Luigi La Morgia, ha al contempo confermato che l’azienda garantirà la piena retribuzione fino al 31 dicembre, come da accordi con il governo, e dal primo gennaio ci sarà la richiesta di ammortizzatori sociali.

Il Mise, ha rimarcato la sottosegretaria Alessandra Todde, “non ha mai smesso di lavorare per garantire un futuro serio e concreto sia dal punto di vista occupazionale che produttivo”. In questi mesi “abbiamo ricevuto moltissime dichiarazioni d’interesse, ma noi vogliamo prima avere chiarezza di ciò che vuole fare l’azienda e poi presenteremo il nostro progetto”, ha continuato specificando che sul tipo di ammortizzatori cui avrà accesso si discuterà in un “incontro tecnico ad hoc”.  I lavoratori “non possono essere lasciati senza copertura”, ha aggiunto richiamando l’azienda alla responsabilità.

I sindacati restano in pressing. La Fiom riferisce che la richiesta sarà “per l’erogazione della cassa integrazione Covid-19 fino a marzo e dal primo aprile si avvierà la procedura di licenziamento collettivo”, dichiara la segretaria nazionale e responsabile del settore elettrodomestico, Barbara Tibaldi.  Ma “quanto proposto dalla multinazionale è per noi inaccettabile, chiediamo un approfondimento sulla legittimità di questa richiesta.  L’accordo del 25 ottobre del 2018 è tuttora in vigore e prevede che non si possono aprire procedure di licenziamento”.

La Uilm spinge perché questi mesi servano a dare risposte e certezze: “Il divieto di licenziamenti ci farà guadagnare del tempo che non deve assolutamente essere sprecato. Dal primo gennaio è essenziale che si dia copertura salariale ai lavoratori di Napoli; se per qualsiasi motivo ciò non avvenisse, adiremmo le vie legali”, avverte il segretario nazionale della Uilm responsabile del settore elettrodomestici, Gianluca Ficco.

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