Coronavirus in Italia: si teme nuovo aumento della curva già a fine anno

Assembramenti a Milano nello shopping pre-natalizio
A passeggio in una delle strade centrali a Milano dopo il lockdown di Natale.. ANSA/MATTEO CORNER

ROMA. – Preoccupa l’aumento del tasso positivi/tamponi che oggi è all’11%, in crescita dell’1,8% rispetto al 9,2% di ieri, e il valore RT non cala, restando sempre sopra a 1 in alcune regioni. Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus BioMedico, commentando i dati di oggi sul contagio del coronavirus, spiega che “si tratta di un andamento fisiologico legato al comportamento degli italiani nelle ultime settimane”.

“Troppi contatti, ancora persone sedute accanto nei bar. Servono controlli più serrati. Rischiamo, per fare lo shopping di Natale, affollando il centro, di annullare tutti i sacrifici che dovremo fare durante le feste con la stretta del 24 perché l’effetto di questi comportamenti a dicembre di vedranno a fine anno, quando potremmo trovarci con una nuova crescita della curva”.

I dati di oggi vedono 15.104 positivi nelle ultime 24 ore e 352 vittime, scese di 201 rispetto a ieri ma il dato, uno dei più bassi, potrebbe essere dovuto al meccanismo dei conteggi. Sono poi 137.420 i tamponi per il coronavirus effettuati in Italia nelle ultime 24 ore, in calo di quasi 40 mila rispetto ai 176.185 di ieri. Il tasso di positività è quindi dell’11%, in aumento dell’1,8% rispetto al 9,2% di ieri.

“Il calo dei contagi è molto lento ed è quello che potevamo aspettarci dal tipo di misure prese nelle settimane passate: hanno permesso di limare il profilo della curva epidemica, evitando il picco, ma non potevano portare a un miglioramento come quello che abbiamo visto con il lockdown”, rincara Fabrizio Pregliasco, ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano.

Alla base del miglioramento che appare essersi stabilizzato, dunque non ci sarebbe l’effetto di una qualche variante particolare del virus già circolante in Italia. Quello ottenuto in queste settimane, precisa il virologo, “è un buon risultato: i contagi giornalieri in Italia sono calati e la tendenza è al miglioramento. Non potevamo però aspettarci l’efficacia di una chiusura totale delle attività, come quello visto con la prima ondata pandemica. Per veder diminuire maggiormente la circolazione del virus – conclude – sarebbero state necessarie misure più strette”.

Quanto a quelle prese per Natale dal premier Conte, “sono corrette e ribadiscono il concetto che in questo momento ogni contatto interumano va considerato un contatto rischio”.

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