Accordo Ue su anticipo Recovery, a Italia 6 miliardi in più

Un casco di sicurezza della Ue sopra un piano di lavoro. Grafica.
Un casco di sicurezza dell'Unione Europea sopra un piano di lavoro. Grafica. (Ansa)

BRUXELLES. – I fondi della Recovery e Resilience Facility non solo arriveranno nei tempi stabiliti ma saranno anche più del previsto. Grazie al pressing del Parlamento europeo l’anticipo delle risorse che si possono chiedere subito, cioè prima che i piani di rilancio siano approvati, sale dal 10% al 13%, portando in Italia ben sei miliardi in più, e quindi aumentando da 20 a 26 miliardi di euro le risorse in arrivo in primavera.

Il risultato arriva alla fine del negoziato tra Consiglio e Parlamento europeo, che chiude la partita sul funzionamento e sulla governance del Recovery fund, adesso pronto per essere attuato.

All’inizio del negoziato il Parlamento aveva chiesto che l’anticipo salisse al 20%, e il compromesso si è fermato al 13%. Cifra che fa comunque esultare il ministro dell’economia Roberto Gualtieri: “Ottimo l’accordo tra Parlamento e Consiglio su RRF: sblocco definitivo di New Generation EU, pre-finanziamento al 13% con 6 miliardi in più per l’Italia, possibilità di trasferire fondi RRF a InvestEU. Complimenti” agli europarlamentari e alla presidenza tedesca di turno “per il risultato, bravissima Irene Tinagli”, ha commentato il ministro su Twitter.

L’intesa riprende per la maggior parte la governance già disegnata dal Consiglio il mese scorso: la Commissione avrà il compito di valutare i piani di rilancio nazionali, e ne verificherà l’attuazione, stabilendo se i Paesi hanno raggiunto gli obiettivi fissati per sbloccare le tranche di sovvenzioni.

L’accordo assegna anche un ruolo maggiore al Parlamento Ue: ogni due mesi la Commissione potrà essere invitata dagli eurodeputati a discutere i dettagli dell’attuazione dei piani nazionali, e dovrà prendere in considerazione i loro pareri. Il Recovery ha a disposizione 672,5 miliardi di euro in prestiti e sovvenzioni, a partire dal 1 febbraio 2020. I fondi saranno disponibili per tre anni e i pagamenti arriveranno ai governi fino al 31 dicembre 2026.

Per il commissario all’economia Paolo Gentiloni “abbiamo adesso una possibilità unica di dare seguito ai nostri impegni ambientali, accelerare la transizione digitale, rafforzare le competenze e affrontare le disuguaglianze”. La Commissione si prepara ora a valutare i piani. L’Italia, come molti altri, per ora ha inviato una bozza che contiene anche le riforme, ha fatto sapere il commissario al bilancio Johannes Hahn. Che avverte:

“É importante che il programma di riforme” italiano “sia davvero dedicato e rivolto a una platea di beneficiari ampia”. Usare le risorse “sarà una sfida” per il governo e “l’obiettivo” del piano “dovrebbe essere quello di agevolare la ripresa del Paese ma anche di renderlo più resiliente”, ha aggiunto.

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