Alitalia-Ita al decollo con la metà dei dipendenti

Un aereo Alitalia prende il volo.
Un aereo Alitalia prende il volo. (ANSA)

ROMA.  – La newco di Alitalia, Ita, con una dotazione di tre miliardi di euro pubblici scalda i motori per il decollo in primavera, ma con la metà dei dipendenti di oggi.

L’amministratore delegato, Fabio Lazzerini, e il presidente Francesco Caio, dopo settimane di attesa alzano il velo sullo schema del piano industriale 2021-2025 della nuova compagnia in una conferenza stampa online che fa subito infuriare la Lega perché il piano andava presentato “prima” in Parlamento.

Alitalia-Ita “prevede all’inizio 52 aeromobili, 61 rotte servite e un numero di dipendenti che oscilla fra 5.200 e 5.500” contro i 10.200 attuali, dice Lazzerini, ma “gli obiettivi al 2025 prevedono 3,4 miliardi  di ricavi, 93 rotte, un ebit del 7%, 80 aerei di nuova generazione su 110 totali e 9.500 dipendenti”.

Nel frattempo l’altra metà dei dipendenti che non salirà a bordo della newco resterà in amministrazione straordinaria nella vecchia compagnia. A questo punto per loro si apre uno scenario “tutto da definire” rispetto, ad esempio, agli ammortizzatori sociali, alla cassa integrazione, spiegano i sindacati che reputano “non condivisibile” il piano “in quanto assolutamente inaccettabile per noi”.

Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporto Aereo e Anpac parlano di un piano “riduttivo rispetto alle attese”, sottolineando che con “con poco più 50 aerei si va verso l’avvio di una mini compagnia” e chiedono dunque un “intervento” del Governo.

Lazzerini, sollecitato in conferenza stampa sulla reazione dei sindacati, parla di un loro “commento assolutamente legittimo sulle preoccupazioni in termini di occupazione, che sono preoccupazioni che abbiamo anche noi” ma “mi sembra un po’ eccessivo dire che i sindacati hanno bocciato il nuovo piano”.

Quindi il numero uno della newco spiega che “bisogna avere un approccio graduale per garantire una evoluzione e un percorso possibile e profittevole della compagnia” perché solo “le aziende profittevoli assorbono occupazione, rilanciano occupazione e creano occupazione”. E per la settimana prossima è previsto proprio un suo incontro con i sindacati.

La nuova Alitalia avrà una “flotta moderna, il più green possibile ed omogenea” e “non sarà low cost”, al tempo stesso sarà “sostenibile con una strategia in discontinuità col passato, capace di stare sul mercato, crescere gradualmente” e dovrà avere “la sostenibilità ambientale ed economica come elemento identitario”, sottolineano sia Lazzerini che Caio.

Avrà inoltre “una organizzazione il più piatta possibile, superlight per sfruttare la ripresa del mercato” con la redditività come “obiettivo numero uno”.

L’azienda punta al break even nel 2022 e ad un Ebit positivo nel 2023, dopo aver sviluppato un “piano flessibile, dinamico, modulare” sullo scenario base della Iata, che prevede un ritorno al traffico pre-covid, quindi ai livelli del 2019, a metà tra il 2022 e il 2023.

Lazzerini ha spiegato che per un “futuro redditizio” occorre una “partnership” per cui “puntiamo alla ricerca di un forte partner”. E su questo fronte Alitalia-Ita ha iniziato una “interazione” con i gruppi Air France-Klm e con Lufthansa, che inizialmente sarà “commerciale” e poi nel futuro potrebbe diventare una partnership “più stretta”.

Partnership che “crediamo di chiudere nel 2021”, precisa Lazzerini, ilustrando che “fin dal primo anno, che è un anno di startup, inizieremo con un focus sul lungo raggio e su mercati che bisogna mantenere per ragioni strategiche”. Ci sarà una “focalizzazione” sull’hub di Fiumicino e sull’aeroporto di milanese Linate, con quest’ultimo che sarà “un network per clienti business”.

La struttura della newco prevede una holding che gestirà le attività di volo, dalla quale dipenderanno due società controllate che gestiranno l’handling e la manutenzione, inizialmente controllate al 100% da ITA. “Vogliamo creare una compagnia aerea per un Paese spettacolare”, conclude Lazzerini.

(di Alfonso Abagnale/ANSA)

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