Da autonomi a medici per vaccini, corsa per ok manovra

Panoramica dell'aula del Senato.
Panoramica dell'aula del Senato. (ANSA)

ROMA. – Fondi per rendere operativo il piano vaccini, con l’assunzione di 3mila medici e 12mila infermieri. Ma anche un miliardo per l’anno “bianco” dei contributi per gli autonomi, le risorse per l’automotive, e per esonerare alberghi e strutture turistiche dall’Imu almeno ancora per la prima rata del 2021.

Mentre è ancora stallo sul Superbonus, dopo l’altolà del Tesoro su una proroga fino al 2023, la maggioranza cerca di trovare la sintesi sul resto del consistente pacchetto di modifiche alla manovra.

Con tre giorni scarsi per chiudere il vaglio degli emendamenti in commissione Bilancio, che si riunirà in una seduta no-stop – non appena votato l’ok definitivo della Camera al pacchetto Ristori – con l’obiettivo di chiudere sabato, al massimo domenica mattina, e consentire agli uffici di preparare il testo per l’Aula di lunedì.

Un passaggio lampo in due giorni – come per i Ristori – potrebbe anche consentire di dare il via libera finale anche alla legge di Bilancio prima di Natale, ed evitare di dovere richiamare i senatori dalle varie Regioni mentre l’Italia sarà ‘chiusa’ in zona rossa durante le feste.

Per ottenere il risultato in così poco tempo vanno prima sciolti i nodi politici all’interno della maggioranza e va cercato il benestare anche delle opposizioni: il tema cannabis light, presentato da Riccardo Magi e rivendicato dal Movimento 5 Stelle, ad esempio, pregiudicherebbe i “buoni rapporti” con le opposizioni, così come l’aumento delle accise sui tabacchi senza combustione.

Si tratterebbe, insiste il sottosegretario al Mef Alessio Villarosa, di una “giusta risposta ad un irragionevole trattamento di favore rispetto al regime applicato per le sigarette elettroniche a vapore”.

La proposta di un aumento graduale fino al 50% di quella applicata alle sigarette nel 2023 va votata così com’è, aggiunge, senza riformulazioni e il M5S è “irremovibile e ritiene indispensabile” la misura.

Altra questione difficile quella delle misure per favorire le aggregazioni, che potrebbe interessare anche Mps alle prese nel frattempo con il nuovo piano da 2 miliardi e mezzo di aumento di capitale e  2.670 esuberi.

Ma il nodo più spinoso rimane quello del superbonus, con i 5S arrivati a “minacciare” ritorsioni sui tempi per l’approvazione del decreto Sicurezza, atteso al voto di fiducia al Senato, se non la spunteranno con la richiesta di proroga fino al 2023.

L’estensione al momento è solo fino al 2022 ed entrerà nel maxi-pacchetto di emendamenti che governo e maggioranza stanno rivedendo, con relativa richiesta dei pareri alla Ragioneria, per essere pronti quando nel pomeriggio si entrerà nel vivo delle votazioni.

Un pacchetto che supera ampiamente gli 800 milioni a disposizione per le modifiche parlamentari e che attingerà in larga parte al “fondone” anti-Covid da 3,8 miliardi considerato “liberato” dalla promessa dell’esecutivo di un nuovo scostamento da 20 miliardi a inizio anno per chiudere la partita dei Ristori.

Dovrebbe così arrivare senza scossoni l’ok ai 420 milioni di nuovi ecoincentivi auto, con 3.500 euro anche per le euro 6 fino a 40mila euro  in cambio di rottamazione di un veicolo vecchio almeno di 10 anni, o al mezzo miliardo circa per il settore aereo.

Così come dovrebbe esserci intesa sui lavoratori fragili, sull’estensione del contratto di espansione alle imprese dai 250 dipendenti in su, e anche sugli autonomi.

Per le partite Iva si prospetta un doppio intervento, confermato dal ministro Nunzia Catalfo: da un lato per autonomi e professionisti, anche degli ordini, con redditi fino a 50mila euro e perdite oltre un terzo arriverà l’esonero totale o parziale dei contributi grazie a un apposito fondo da 1 miliardo, dall’altro si introdurrà per la prima volta una forma di ammortizzatore, primo tassello della mriforma complessiva.

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