Italia indietro per resilienza. Visco: “Colmare ritardi”

Due operai al lavoro in un impianto industriale.
Due operai al lavoro in un impianto industriale. (Ansa)

ROMA. – L’Italia resta indietro nella capacità di resilienza e di ripresa dell’economia. En ella graduatoria delle maggiori economie meglio  “preparate” a superare la crisi innescata dall’emergenza Covid, il nostro Paese languisce nelle retrovie.

É il verdetto che emerge dal rapporto sulla competitività del World Economic Forum “Global Competitiveness Report” nel giorno in cui il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, lancia l’appello a “colmare i ritardi” che l’Italia ha accumulato in ricerca, tecnologia, digitalizzazione  e a impegnarsi nel “rafforzamento del tessuto produttivo e della capacità di azione delle nostre amministrazioni pubbliche”.

Un percorso che può essere affrontato grazie allo  “straordinario sostegno” delle risorse del programma Next Generation EU”, spiega Visco nella lectio magistralis all’inaugurazione dell’Anno Accademico 2020-2021 del Gran Sasso Science,  puntando il dito su una “particolarmente limitata” capacità di adattamento della pubblica amministrazione alle nuove esigenze del mondo produttivo. ”

Ai ritardi nell’ammodernamento delle infrastrutture, materiali e immateriali, si è affiancato l’insufficiente utilizzo delle potenzialità delle nuove tecnologie nei processi amministrativi con oneri cospicui a carico delle imprese e dell’intera società” sottolinea il governatore che chiede riforme capaci di favorire la crescita delle imprese italiane, ancora troppo piccole.

“Se le imprese italiane – spiega Visco – avessero la stessa struttura dimensionale di quelle tedesche, la produttività media del lavoro nell’industria e nei servizi di mercato sarebbe superiore di oltre il 20% superando anche il livello della Germania”.

I dati Istat odierni, hanno certificato un aumento del fatturato dell’industria del 2,2% a ottobre rispetto a settembre ma una flessione tendenziale dell’1,7% con un marcato calo di quello estero (-4,1%).

Il quadro tracciato dal World Economic Forum nell’analisi della “performance dei Paesi sul cammino della ripresa”  mostra che l’Italia “è in ritardo in 9 delle 11 priorità” raggruppate in quattro categorie principali: l’ambiente favorevole, il capitale umano, i mercati e l’innovazione.

Tra le principali fragilità e carenze riscontrate in Italia vengono individuati investimenti in ricerca e sviluppo e in innovazione  per “creare i mercati di domani” , ma anche formazione, inclusione e regime fiscale che dovrebbe diventare “più progressivo”.

Due, invece, gli aspetti in cui “l’Italia è relativamente meglio preparata” osserva Il Wef , e sono “la disponibilità al quadro della concorrenza e agli incentivi a dirigere le risorse finanziarie verso investimenti e inclusione a lungo termine”.

Tra le economie meglio preparate ci sono Svezia, Finlandia Olanda, Nuova Zelanda, Svizzera mentre l’Italia resta in coda fra i maggiori Paesi industrializzati con un punteggio di appena 51,9 su 100. Restando in Europa, la Germania ottiene un giudizio pari a 62,9, la Francia a 62,7 e anche Spagna e Portogallo si piazzano meglio attestandosi rispettivamente su 56,5 e 56,1.

“Il Wef ha incoraggiato a lungo i responsabili politici ad allargare la loro attenzione oltre la crescita a breve termine” è il commento del presidente Klaus Schwab spiegando che “questo rapporto chiarisce le priorità per rendere le economie più produttive, sostenibili e inclusive quando si esce dalla crisi.

La posta in gioco per trasformare i nostri sistemi economici non potrebbe essere più alta”.

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