Nigeria: Boko Haram ha rapito oltre 300 liceali

Scolaresca a Lagos, Nigeria. Immagine d'archivio.
Scolaresca a Lagos, Nigeria. Immagine d'archivio. (ANSA)

IL CAIRO. – I terroristi islamici di Boko Haram sono tornati a colpire con un nuovo rapimento di massa nel nord della Nigeria, in un’area diversa da quella dove da tempo seminano morte, sfollati e panico.

La formazione jihadista ha diffuso sui suoi canali un audio in cui il loro capo, Abubakar Shekau, rivendica l’attacco ed il sequestro di centinaia di adolescenti, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorsi nello Stato nord-occidentale nigeriano del Katsina, con un blitz condotto da centinaia di uomini armati a bordo di motociclette. “Sono Abubakar Shekau e i nostri fratelli sono dietro al rapimento nel Katsina”, ha dichiarato la voce attribuibile al leader jihadista.

L’attacco, anche questa volta, ha preso di mira una scuola, situata a Kankara: centinaia di liceali sono fuggiti nella boscaglia ma, secondo fonti ufficiali nigeriane, almeno 333 adolescenti risultano dispersi (anche se altre fonti local parlano di oltre 500).

Il governatore dello stato di Katsina, Aminu Bello Masari, ha scritto su Twitter che i rapitori “hanno contattato il governo” e sono in corso “colloqui” per liberarli. Diversi genitori che speravano si trattasse solo di un rapimento a scopo di estorsione come molti che avvengono in zona su scala minore, sono però pessimisti circa una rapida liberazione: i Boko Haram non sono infatti criminali comuni ma fanatici ideologizzati.

Si tratta infatti di un’organizzazione sunnita diffusa nel nord-est della Nigeria e una sua ala maggioritaria è alleata con l’Isis dal 2015. La formazione, il cui nome significa “l’istruzione occidentale è proibita”, vuole imporre al Paese la sharia, legge islamica, e dal 2009 ha causato più di 36 mila morti e due milioni di sfollati.

L’Unicef calcola che i Boko Haram abbiano rapito più di mille bambini e giovanissimi dal 2013. Il caso più noto era stato quello delle 219 ragazze, tra i 12 e i 17 anni, rapite nell’aprile 2014 dal liceo di Chibok, nello Stato settentrionale del Borno,  per farne “schiave” o vittime di matrimoni forzati: da allora, con raid o trattative, ne sono state liberate 107 ma 112 restano nelle mani dei rapitori nonostante uno sdegno planetario con l’ hashtag “BringBackOurGirls”.

Due anni fa una scheggia dei Boko Haram, l’ “Iswap”, aveva rapito più di cento ragazze a Dapchi, tutte liberate, salvo una, dopo settimane di negoziati.

Analisti hanno giudicato l’attuale rapimento come “un terribile messaggio politico” lanciato dai Boko Haram per dimostrare una loro “espansione territoriale nel nord del Paese”, fuori dalla zona in cui era finora confinati.

(di Rodolfo Calò/ANSA)

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