Dopo Torino e Bologna anche la Fiorentina in ritiro

Franck Ribéry (D) si accinge a calciare il pallone.
Franck Ribéry (D) si accinge a calciare il pallone. ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

FIRENZE. – Dopo il Torino e il Bologna anche la Fiorentina finisce in ritiro punitivo. Ad imporlo il presidente Rocco Commisso definito dal clan viola “furente” dopo il ko per 3-0 subito ieri a Bergamo contro l’Atalanta.

Si tratta di un provvedimento ad oltranza, “fino a data da mdefinire nei prossimi giorni” spiega per l’esattezza la nota della società. Intanto il ritiro durerà fino alla gara di mercoledì al Franchi con il Sassuolo, in caso di nuovo stop e ennesima prova deludente potrebbe protrarsi fino alla successiva sfida con il Verona in programma sabato sempre a Firenze, senza escludere la trasferta del 22 dicembre con la Juventus.

Clima teso dunque dentro e attorno alla Fiorentina che resta a mtre punti dalla zona retrocessione: oggi sono usciti allo scoperto pure i tifosi con uno striscione esposto sulle mcancellate dello stadio a firma “1926 Curva Fiesole”, il grupo più rappresentativo. Eloquente il messaggio: ‘Il nostro amore per la maglia è infinito, la pazienza no…svegliatevi tutti!’.

La contestazione insomma non coinvolge solo la squadra ma anche la dirigenza, tutti ritenuti responsabili di una situazione così preoccupante.

Neppure il cambio di allenatore avvenuto il 9 novembre – da Beppe Iachini a Cesare Prandelli – è servito a dare la scossa ad una squadra che ha segnato un solo gol nelle ultime 6 gare di campionato, per giunta con Milenkovic, un difensore, al ’98’ nello scontro salvezza pareggiato col Genoa, non vince in A dal 25 ottobre.

E rispetto alla passata stagione ha 7 punti in meno (solo il Cagliari ha fatto peggio) e in cui i nuovi partendo da Amrabat costato oltre 20 milioni a gennaio non stanno rendendo secondo le aspettative, come pure Ribéry apparso sfiduciato e ancora lontano dalla forma migliore tanto che ieri è partito addirittura in panchina.

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