Corte Suprema Usa, respinto ricorso per ribaltare il voto

Supporter del Presidente Donald Trump protestano di fronte al palazzo della Corte Suprema Usa
Supporter del Presidente Donald Trump protestano di fronte al palazzo della Corte Suprema Usa. EPA/JIM LO SCALZO

WASHINGTON. – La Corte Suprema ha respinto il il ricorso del Texas, sostenuto dall’amministrazione Trump e da un’atra decina di stati Usa, in cui si chiedeva di ribaltare il risultato delle elezioni presidenziali americane del 3 novembre, che hanno dato la vittoria a Joe Biden.

Il ricorso era stato presentato dal procuratore generale del Texas Ken Paxton ed era appoggiato dall’amministrazione Trump, da 18 Stati Usa e da oltre 100 membri repubblicani del Congresso. L’azione legale era contro le modifiche alle procedure di voto nelle ultime elezioni in Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin, e si chiedeva di bloccare i voti del collegio elettorale in questi quattro Stati e di rinviare la riunione del 14 dicembre in cui lo stesso collegio è chiamato ad eleggere formalmente il presidente.

Nel ricorso si accusavano i dirigenti dei quattro Stati di non aver protetto dalle frodi il voto per posta. Il Texas chiedeva quindi di non contare i loro 62 voti nel collegio elettorale, facendo così scendere Biden, che ha totalizzato 306 voti, sotto la soglia del quorum necessario (270 voti).

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