Centrodestra unito sui cambi alla manovra. Impasse su Roma

Matteo Salvini e Silvio Berlusconi in una foto d'archivio.
Matteo Salvini e Silvio Berlusconi in una foto d'archivio. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – Un coordinamento sulle modifiche da apportare alla manovra, riunioni allargate ai ‘piccoli’ – Cambiamo, Idea e Udc – da tenere settimanalmente, convinti che le divisioni della maggioranza siano insanabili e l’anno prossimo tutti gli scenari siano possibili.

I leader del centrodestra, in una sala della Camera, si tornano a riunione sancendo la fine dei dissapori che hanno segnato le settimane passate. Resta l’impasse sul futuro candidato a Sindaco di Roma: tempo fa ci si era ripromessi di chiudere la partita entro la fine di novembre, ma sta arrivando Natale e i veti incrociati tra le forze politiche sono ancora irrisolti.

Tuttavia non è un tema affrontato dalla riunione che invece è stata segnata da un clima di grande collaborazione. Giorgia Meloni, in apertura, avrebbe tirato le orecchie agli esponenti di Cambiamo, Idea e Udc presenti all’incontro, per non aver dato il loro appoggio contro la riforma del Mes. Un punto che l’avrebbe spinta a definire il tavolo di coordinamento sulla manovra ancora ‘sub iudice’. Punto su cui avrebbe concordato anche Matteo Salvini, ma con toni più mitigati.

Semmai il leader della Lega ha sottolineato un dato numerico: cioè che alla luce del voto di ieri il centrodestra unito si trova al Senato a una decina di voti sotto la maggioranza. Nessuna voglia di spallata: il segretario federale è convinto che al momento il partito di chi non vuole perdere la poltrona, “quelli che hanno il mutuo”, come li chiama lui, faranno di tutto per arrivare a fine legislatura. Detto questo è anche consapevole che dall’anno prossimo, il processo di implosione di M5s potrebbe portare nuovi consensi alla Lega. E a quel punto tutto è possibile.

Quanto ai rapporti con Forza Italia – Silvio Berlusconi collegato per quasi tutta la riunione – sembrano passati anni e non giorni dai tempi in cui il Cavaliere annunciava unilateralmente il sì allo scostamento di bilancio, ammonendo che il centrodestra, senza Forza Italia era come Le Pen, condannato alla marginalità e alla sconfitta. Stamattina, invece, l’ex premier ha ribadito che lui personalmente e Forza Italia tutta sono fermamente impegnati a favore della coalizione unita.

Avrebbe anche aggiunto che ieri, gli unici voti non allineati, ma politicamente motivati, sono stati solo 3, quelli di Renata Polverini e Renato Brunetta alla Camera, e quello di Andrea Cangini al Senato. Il resto delle assenze registrate tra gli azzurri, avrebbe ribadito il Cavaliere, erano tutte giustificate. Tesi che contrasta con qualche boatos parlamentare, secondo cui un numero indeterminato di azzurri, allergici a una coalizione a trazione leghista, potrebbero farsi sentire da gennaio, Ma sono solo voci.

Quanto a oggi, sia Matteo Salvini, che ha convocato il vertice, sia Georgia Meloni hanno ringraziato il Presidente Silvio Berlusconi, per le sue parole. In serata, Matteo Salvini, forte della ritrovata unità, avrà un contatto telefonico con il premier su come modificare il decreto Natale e rivedere i limiti sugli spostamenti da Comune a Comune. Già ieri, al termine della seduta di Palazzo Madama, il segretario leghista aveva chiesto a Conte una revisione.

Oggi, a la disponibilità del premier a rivedere la materia, accolta con soddisfazione dall’ex ministro dell’Interno. Il punto di caduta potrebbe essere consentire gli spostamenti all’interno delle Province o in un raggio di poche decine di chilometri dalla residenza.

(Di Marcello Campo/ANSA)

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