La scure del Cio, sospesi Bielorussia e Lukashenko

La medaglia d'oro Hanna Huskova della Bielorussia.
La medaglia d'oro Hanna Huskova della Bielorussia. EPA/FAZRY ISMAIL

ROMA. – Il Cio ha sospeso la Bielorussia e il suo presidente, Alexander Lukashenko, da tutte le attività olimpiche, compresi i Giochi di Tokyo del prossimo anno. Lukashenko, alla guida del Comitato olimpico bielorusso da 23 anni, quest’estate è stato votato alla presidenza dell’ex repubblica sovietica per la sesta volta ma la sua elezione è stata oggetto di proteste per la presenza di brogli e il Comitato olimpico internazionale ha indagato sulle denunce di atleti che hanno subito intimidazioni.

In una teleconferenza stampa dopo il consiglio esecutivo, il presidente del Cio, Thomas Bach nell’annunciare le sanzioni ha sottolineato che l’attuale leadership del comitato olimpico bielorusso “non ha adeguatamente protetto gli atleti bielorussi dalla discriminazione politica” all’interno delle organizzazioni sportive del paese.

Temporaneamente sospeso anche Victor Lukashenko, primo vicepresidente del comitato olimpico e figlio del ‘presidentissimo’, la cui mancata squalifica nei mesi scorsi era peraltro stata citata dal ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, in risposta agli ‘avvisi’ di Bach sui rischi che corre il Coni per la legge di riforma dello sport e i rilievi Cio di possibile ingerenza sull’autonomia.

A esser tutelati dalla scure calata su uno dei leader politici più sotto accusa da parte della comunità internazionale sono gli atleti che inseguono il sogno olimpico. Il CIO continuerà ad aiutare a finanziare gli atleti bielorussi che si preparano per i prossimi Giochi Olimpici di Tokyo pagando loro direttamente la borsa di studio e potranno gareggiare sotto la bandiera IOA, ovvero di atleti olimpici e basta.

Bach ha sottolineato che il Comitato olimpico internazionale “continuerà a monitorare la situazione e si riserva il diritto di prendere in considerazione qualsiasi ulteriore azione o di rimuovere una qualsiasi di queste misure provvisorie a seconda dell’evoluzione della situazione”.

Il numero 1 del Cio ha inoltre chiesto “a tutti i componenti del movimento olimpico di rispettare queste misure nell’interesse di proteggere i diritti degli atleti bielorussi e la reputazione del movimento olimpico”.

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