Pensioni: con Covid calo dei contributi, pressione sul sistema

Sede dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
Sede dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. (ANSA)

ROMA. – La pandemia ha un impatto sul lavoro e sui contributi versati al sistema pensionistico con un “calo sostanziale delle entrate” nei paesi Ocse che porta ad un indebolimento delle finanze per la previdenza a breve termine. E’ la fotografia scattata dall’organizzazione parigina nel suo Pensions Outlook 2020 sottolineando come “la mortalità in eccesso dovuta al Covid 19 osservata finora dovrebbe ridurre solo leggermente la spesa pensionistica attuale e futura”.

“E’ probabile – mettono in evidenza gli economisti dell’Ocse – che il debito appena accumulato eserciti pressioni sulla spesa, già messa a dura prova dai cambiamenti demografici”. Inoltre gli effetti del Covid “hanno ridotto il livello di attività nei piani di risparmio pensionistico nel primo trimestre del 2020”.

C’è il rischio infatti che le persone “diano la priorità ai loro bisogni a breve termine rispetto al loro benessere a lungo termine, cogliendo tutte le opportunità disponibili a sospendere, ridurre o posticipare i contributi e ritirare anticipatamente i propri averi previdenziali” mette in guardia l’Ocse.

Il Covid “ha prodotto una grande perturbazione dei mercati del lavoro, con effetti a cascata sui risparmi pensionistici e sulle pensioni di vecchiaia. Poiché l’attività economica è diminuita o addirittura si è interrotta in alcuni settori, i tassi di disoccupazione sono saliti alle stelle.

In risposta, i paesi hanno adottato misure di sostegno al reddito per i lavoratori su scala senza precedenti. Queste misure includono l’espansione dei programmi di conservazione del lavoro, facilitando l’accesso all’indennità di disoccupazione e all’erogazione di trasferimenti di denaro alla popolazione, in particolare ai lavoratori autonomi. Tutto ciò – avverte l’Ocse – avrà un impatto sulle pensioni di vecchiaia e sugli accordi di risparmio pensionistico”.

Con l’ampliamento della copertura dei regimi di mantenimento del lavoro e della disoccupazione si è “generalmente ridotta la trasmissione del crollo del mercato del lavoro ai diritti alla pensione rispetto alle precedenti recessioni, che attutiranno l’impatto totale di questo shock sulle pensioni future”.

La sostenibilità e l’adeguatezza dei sistemi pensionistici – spiega ancora l’Organizzazione – include la garanzia che i lavoratori con forme di lavoro non standard hanno la possibilità di risparmiare per la pensione. Questa popolazione diversificata, inclusi part-time e i lavoratori temporanei, i lavoratori autonomi e i lavoratori informali “accumula diritti pensionistici inferiori rispetto ai dipendenti permanenti a tempo pieno.

I responsabili politici devono prendere in considerazione misure mirate” per affrontare questa situazione consentendo contributi flessibili e ricordando alle persone l’importanza del risparmio per la pensione”.

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