Ripresa Asia postCovid, Cina surplus record a novembre

Cinesi con la mascherina al mercato di Beijing, Cina.
Cinesi con la mascherina al mercato di Beijing, Cina. EPA/WU HONG

ROMA. – Dall’Asia arrivano ancora segnali di recupero dopo l’emergenza Covid di inizio anno e malgrado i timori dei mercati finanziari per una risalita dei contagi in Giappone. Le Borse sono frenate tuttavia più da un riacutizzarsi delle tensioni Usa-Cina in questa fine amministrazione americana mentre in Europa è l’ipotesi di un no deal per la Brexit a scoraggiare gli operatori.

I dati macroeconomici intanto danno tutti un mood positivo, soprattutto in Cina, che prosegue la sua ripresa dopo lo stop del primo trimestre. In Europa, dove si combatte la seconda ondata, solo la Germania sembra tenere testa con un accenno di risveglio economico.

La produzione industriale in Germania ad ottobre sale infatti del 3,2% sul mese precedente, il doppio delle attese degli analisti con il ministero dell’Economia che sottolinea come la produzione sia al 96% rispetto al livello precrisi. Ma da Pechino le indicazioni che arrivano sono più brillanti.

Il Dragone vede a novembre il surplus commerciale volare a 75,42 miliardi di dollari ai livelli più alti di sempre, doppiando i 37,18 miliardi dello stesso mese del 2019 e superando i 53,5 miliardi attesi dagli analisti, con la ripresa della domanda globale malgrado il Covid-19.

Il dato, secondo le Dogane, beneficia di un balzo annuo dell’export, in fase espansiva da sei mesi di fila, del 21,1% a fronte del +11,4% di ottobre e del +12% stimato dai mercati. L’import cresce per il terzo mese di fila, segnando un rialzo del 4,5% annuo, meno del +4,7% di ottobre e del +6,1% atteso.

L’export è cresciuto al passo più rapido da febbraio 2018, sostenuto dalla solida domanda esterna dato che la Cina ha recuperato più velocemente la ripresa delle attività produttive rispetto ai principali partner commerciali, fatta di beni legati alla lotta alla pandemia del Covid-19, come materiale protettivo personale, prodotti di elettronica per la casa e i beni tradizionali legati alla stagione natalizia.

Il trend delle esportazioni potrebbe restare elevato per i prossimi mesi a causa del grave stato della pandemia nel mondo, anche se i beni medicali sembrano cominciare a perdere terreno, a conferma di una relativa produzione in aumento all’estero. Infine, il rapido rafforzamento dello yuan potrebbe creare seri problemi raffreddando l’export e comprimendo i profitti societari.

Nel frattempo anche l’economia giapponese mostra segnali di espansione per il quinto mese consecutivo, confermando l’interruzione della fase depressiva che ha caratterizzato il ciclo produttivo negli ultimi mesi a causa del Covid. L’indicatore ciclico è salito di 4,9 punti in ottobre, a quota 89,7, su una base 100, segnando la maggiore valutazione positiva dall’inizio delle statistiche, nel gennaio 1985. Il dato riflette l’incremento delle attività produttive, in particolare nel settore auto e della produzione di elettrodomestici.

L’indice mostra un’accelerazione costante da maggio, da quando è stata decisa la rimozione dello stato di emergenza nel Paese. Secondo il giudizio del governo di Tokyo l’economia è attualmente in “fase di recupero dopo aver toccato il fondo”, una revisione al rialzo rispetto ad agosto quando “l’inasprimento del ciclo economico era ancora in corso”.

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