Appello Conte al G20: “I vaccini siano diritto di tutti”

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, partecipa alla sessione dei lavori della prima giornata.

ROMA. – “Vaccini e terapie siano diritti di tutti”. Alla vigilia della “campanella” del G20 che, domani, passerà dall’Arabia Saudita all’Italia, Giuseppe Conte inoltra il suo appello ai grandi della Terra tracciando, di fatto, le priorità della presidenza italiana che inizierà il prossimo 1 dicembre.

Attenzione ai vulnerabili, multilateralismo, la salute pubblica come bene comune: i contorni che delineeranno il G20 italiano si baseranno su questi pilastri. E Roma avrà una carta in più da giocarsi, visto che ospiterà il “Global Health Summit” al quale si aggiungono, oltre ai membri del G20, i Paesi dell’Ue.

Al vertice di Riad, il primo virtuale della storia del summit, non poteva che essere il Covid protagonista. Ma la pandemia, per Conte, deve essere anche occasione di “un nuovo inizio”. In Italia e nel mondo. Il premier italiano è il secondo ad intervenire nella sessione di apertura, essendo a capo del Paese che ospiterà l’edizione del 2021.

E sceglie di andare subito al cuore del problema, il vaccino. Potenzialmente, una miccia che avrebbe potuto scatenare una guerra commerciale senza precedenti nel mondo. “Restiamo uniti e creiamo una nuova normalità”, sottolinea Conte nel messaggio di “benvenuto” inviato dai leader al vertice saudita.

Poco dopo, il capo del governo va al cuore del problema: “diagnosi, terapie, vaccini per l’Italia sono beni pubblici globali, diritto di tutti e non privilegio di pochi”, è il messaggio che invia il premier italiano.

La platea non è certo di quelle facili. Sotterraneamente la corsa al vaccino è già partita da tempo e sull’anti-virus non a caso, si concentrano gli interventi di leader come Vladimir Putin. Per questo, da Conte arriva un netto endorsement al concetto di multilateralismo, potenziale panacea di lotte commerciali, finanziarie e perfino sanitarie.

“Dobbiamo anche guardare avanti, al nostro futuro e al futuro delle giovani generazioni. Dobbiamo rafforzare la nostra collaborazione con le istituzioni multilaterali e renderle più efficaci, compresa un’Oms rafforzata”, sono le parole del premier.

Ed è su questo binario che, in fondo, potrebbero incrociarsi il governo italiano e la nuova amministrazione americana targata Joe Biden. L’ex vice di Barack Obama, rispetto a Donald Trump, ha già accennato a un cambio di approccio della Casa Bianca rispetto alle grandi istituzioni multilaterali del globo. Quelle stesse istituzioni che, nel ragionamento di Conte, sono essenziali per una distribuzione equa di vaccini e terapie.

Investire nella salute pubblica è un imperativo morale e sociale oltre che politico, è il messaggio che Conte invia al G20, sottolineando, nella successiva sessione dedicata alla risposta globale alla pandemia, che “restano da colmare sostanziali gap finanziari, che richiederanno strumenti e percorsi di finanziamento innovativi e un coinvolgimento attivo del settore privato.

Abbiamo bisogno di investimenti mirati, per rafforzare i sistemi sanitari in tutto il mondo”. La strategia, di fatto, è quella di delineare un diritto internazionale alla salute, che sarà uno dei temi chiave del G20 italiano. Tanto che Palazzo Chigi vorrebbe legare, almeno concettualmente, il Global Health Summit e il vertice (successivo cronologicamente) dei grandi della Terra.

(di Michele Esposito/ANSA)

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