Poste ingloba il concorrente Nexive. “Uniamo le forze”

Un ufficio delle Poste Italiane.
Un ufficio delle Poste Italiane. (ANSA)

ROMA.  – Poste ingloberà il suo primo concorrente nelle consegne di corrispondenza e pacchi, Nexive, il primo operatore postale privato in Italia.

Parte così un consolidamento necessario in un mercato dei servizi postali che in Italia comunque resterà “meno concentrato del resto dei mercati europei”, come fa notare l’a.d. Matteo Del Fante dopo due anni di lavoro per chiudere il dossier. “É un momento importante”, sottolinea.

É stato concordato in 60 milioni il valore di Nexive Group: con la due diligence verrà definito il prezzo per l’acquisizione che, si prevede, sarà chiusa entro gennaio 2021. A cedere il 100% della società (l’ex TNT Post, diventa Nexive nel 2014) sono la società olandese PostNL European Mail Holdings e la società tedesca Mutares Holding. Poste ha “tranquillamente” la liquidità per chiudere l’operazione cash e senza impatto sulla policy per i dividendi.

“Veniamo anche in soccorso di questa azienda, e credo che questo faccia bene anche all’Italia”, dice Del Fante, che dà rassicurazioni sul fronte occupazionale: “L’approccio” sarà “di armonizzazione, quindi di valutazione di tutte le opportunità che questi lavoratori possono avere nel gruppo Poste”. Nexive ha una quota di mercato di circa il 12% nella corrispondenza, pari a circa 350 milioni di volumi annui (di cui circa il 5% posta cosiddetta “descritta”: atti giudiziari, raccomandate… ) e di circa l’1% circa nei pacchi: ne ha consegnati circa 8 milioni nel 2019. Lo scorso anno ha registrato un fatturato proforma di circa 200 milioni di euro e dà lavoro direttamente a 1.300 dipendenti e indirettamente ad oltre 5.000 addetti di società partner esterne.

Poste, spiega l’a.d., farà slittare di poche settimane la comunicazione al mercato dell’aggiornamento del suo piano quinquennale al 2022, lo farà a inizio 2021 e in quella occasione indicherà le stime sull’impatto dell’acquisizione su conti e obiettivi. Farlo ora sarebbe “prematuro”, dice.

Intanto evidenzia le sinergie  (“Costi che Nexive smette di avere e costi che Poste avrebbe avuto ma non avrà grazie a questa acquisizione”) e accenna all’impatto positivo che si attende sui conti della società. É una operazione di interesse per il Paese,  tra i primi grandi dossier ad imboccare la corsia preferenziale per le autorizzazioni antitrust varata dal Governo, ad agosto, con l’emergenza Covid, tra le misure per sostegno e rilancio dell’economia e dell’occupazione. Debe essere una “operazione che stia in piedi per i conti di Poste”.

E Del Fante rassicura: “Secondo le nostre valutazioni, anche ipotizzando una armonizzazione della forza lavoro attualmente in forza su Nexive, e valutando una continuità sui rapporti contrattuali verso terzi della società Nexive, questa sostenibilità economica c’é. Anzi, Dovrebbe darci una mano”.

“É una operazione, è una idea alla quale abbiamo lavorato per tanto tempo”, dice ancora l’a.d. di Poste: “Perchè? Osservando il mercato italiano, e osservando l’evoluzione del mercato postale fuori dall’Italia, nasce naturale l’osservazione della necessità di concentrare il mercato. In Italia purtroppo siamo scesi sotto una consegna settimanale procapite, sotto le 50 consegne annuali per persona: tenere in piedi una rete che tutti i giorni può raggiungere ciascun cittadino ed una rete che smista a favore di chi consegna può, con questi volumi essere molto complicato. Naturalmente, come accaduto in altri Paesi, è giusto unire le forze”.

(di Paolo Rubino/ANSA)

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