Perù: fumata nera parlamento, non elegge successore Merino

Manifestazione di protesta dopo l'elezione di Manuel Merino come presidente in plaza San Martín a Lima (Perú).
Manifestazione di protesta dopo l'elezione di Manuel Merino come presidente in plaza San Martín a Lima (Perú). EFE/Paolo Aguilar

LIMA. – Il Parlamento del Perù ha sospeso la  notte scorsa una seduta straordinaria convocata per eleggere il successore del presidente della repubblica, Manuel Merino,  dimessosi ieri in modo irrevocabile dopo soli 6 giorni al potere, dopo la bocciatura di una candidatura presentata da vari partiti, che non ha raggiunto un numero di voti sufficienti.

Lo riferisce l’agenzia di stampa Andina, precisando che una nuova seduta è stata convocata per le 14 (le 20 italiane) di oggi.

Ieri sera ai parlamentari era stato proposto di votare una  lista guidata da Rocío Silva Santisteban, del Frente Amplio, ma il progetto è stato bocciato con 42 voti favorevoli, 52 contrari e 25 astensioni.

Al momento della sospensione dei lavori il Partido Morado (Viola) ha annunciato che sottoporrà una sua opzione nella prossima riunione oggi del Parlamento, guidata dal parlamentare Francisco Sagasti.

Mentre, la delegazione dell’Unione europea e le ambasciate degli Stati membri in Perù hanno chiesto ai diversi attori sociali e politici di trovare una “soluzione politica e inclusiva” alla crisi nel Paese sudamericano, nel rispetto della Costituzione e “dei principi democratico”.

“Esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per i violenti incidenti riportati nelle recenti manifestazioni, in cui hanno perso la vita diversi giovani”, si legge in una nota congiunta, pubblicata a seguito delle dimissioni di Manuel Merino dalla presidenza della Repubblica presentate ieri, dopo solo sei giorni alla guida della nazione.

Nel documento, si chiede inoltre che vengano svolte le indagini corrispondenti per determinare tutte le responsabilità negli atti di repressione contro le manifestazioni e di garantire “un uso legale e proporzionato della forza”.   “Esprimiamo le nostre più sincere condoglianze alle famiglie delle vittime. Il diritto di manifestare pacificamente deve essere garantito”, sottolinea il comunicato.

Infine, la delegazione dell’Ue e le ambasciate degli Stati membri in Perù hanno espresso l’auspicio che questa situazione “sia superata democraticamente” e che venga rispettato il calendario delle elezioni generali peruviane, in programma l’11 aprile 2021.

Poche ore dopo le denuncie di violazioni di diritti umani da Amnesty International ed il richiamo della Ue, la  Procura nazionale peruviana ha annunciato l’avvio di  un’indagine preliminare nei confronti dell’ex presidente Manuel Merino dimessosi ieri, del primo ministro Antero Flores-Aráoz e del ministro dell’Interno Gastón Rodríguez “per i presunti crimini di abuso di autorità, omicidio aggravato, lesioni gravi e lievi, sparizione forzata”, crimini “commessi nel contesto di violazioni dei diritti umani” durante le manifestazioni della scorsa settimana, sfociate in violenze e repressione della polizia.

In un messaggio diffuso sui social network. il procuratore Zoraida Avalos  ha detto che nei giorni scorsi i peruviani sono stati testimoni di “eventi sfortunati che hanno provocato lutti a due famiglie peruviane e che hanno messo altre in difficoltà per la mancanza di informazioni sul luogo in cui si trovano i loro parenti”. “Posso assicurarvi che queste morti non rimarranno impunite”, ha sottolineato.

Per quanto riguarda la ricerca delle persone denunciate come scomparse, Avalos ha assicurato che è stato ordinato che pubblici ministeri di diversi livelli e specialità “formino squadre di lavoro per visitare le diverse stazioni e sedi di polizia al fine di determinare se alcuni dei cittadini considerati scomparsi siano in detenzione”.

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