ROMA. – La casa è in Italia un bene non alla portata di tutti: sono 4 milioni i giovani, tra i 25 e i 39 anni, che risiedono ancora nelle famiglie di origine. L’Italia è il primo Paese europeo per numero di famiglie povere che vive in sovraffollamento nelle abitazioni: il 24% contro il 16% della media dei Paesi Ocse. Solo il 4% della popolazione ha accesso ad un affitto calmierato.
Sono alcuni dei dati contenuti nel dossier di Caritas Italiana “Casa, bene comune. Il diritto all’abitare nel contesto europeo”. La casa resta per gli italiani, e anche per molti europei, “una meta difficile da raggiungere e da mantenere”, sottolinea Caritas riferendo che oltre 23 milioni di famiglie, circa il 10,4% della popolazione totale dell’Unione europea, spendono più del 40% del reddito per mantenere la propria abitazione, quasi 9 milioni di famiglie vivono in alloggi inadeguati.
Una situazione, quella delle case insufficienti o non adeguate, che si è aggravata con i lockdown. “L’emergenza Covid-19 – spiegano dalla Caritas – ha esacerbato molte situazioni: una di queste è quella della casa. Le persone senza dimora, che una casa non hanno, sono state impossibilitate a rispettare l’ordine di stare a casa e si sono dovute arrangiare come possibile, nelle strutture di prima accoglienza o in strada.
Anche tra chi una casa ce l’ha, le differenze sono state enormi. Stare reclusi per due mesi in un monolocale sovraffollato non è la stessa cosa che restare in una casa ampia e luminosa”, sottolinea ancora l’ente della Cei.
“In Italia la sofferenza abitativa – commenta il deputato di Leu Stefano Fassina – è strutturale e riguarda oltre un milione di famiglie. Chi vive in affitto, dopo mesi di Cassa integrazione o indennità ancora più modeste come il Fis o i bonus una tantum, non ce la fa più. A fine anno scade la proroga del blocco degli sfratti. Va finanziato il fondo affitti e il fondo morosità incolpevole con almeno 500 milioni di euro”.
In Europa sono 700mila le persone senza dimora, un fenomeno aumentato del 70% in dieci anni. In Italia i senzatetto sono 51mila. Alla condizione difficile dei clochard oggi si aggiunge quella di persone che negli anni passati avevano un tetto: “ragazzi sbandati, anziani, o padri separati e magari disoccupati che non hanno più le risorse per pagarsi un’abitazione”, denuncia Caritas.
La morosità è infatti passata da percentuali irrisorie dei primi anni Ottanta all’attuale 90% del totale delle ragioni delle sentenze di sfratto emesse.
(di Manuela Tulli/ANSA)