Tre gare, sei piloti: è la volata per la corona MotoGP

Lo spagnolo Joan Mir della Suzuki festeggia nel podio.
Lo spagnolo Joan Mir della Suzuki festeggia nel podio. Archivio. EPA/JAVIER CEBOLLADA

ROMA. – Tre gare all’epilogo, sei piloti in 32 punti. Un distacco così risicato tra i primissimi della classifica generale nel mondiale della massima cilindrata non si vedeva dal 1993.

Il Gran Premio de Europa, domenica sul circuito Ricardo Tormo di Valencia, è il primo del trittico che assegnerà la corona iridata MotoGP 2020, designando il successore di Marc Marquez, detronizzato dopo quattro anni consecutivi di dominio senza rivali.

Tra i 137 punti di Joan Mir ed i 105 di Alex Rins (entrambi spagnoli in sella ad una Suzuki) si affollano tre Yamaha: quelle “clienti” di Fabio Quartararo e Franco Morbidelli, separate dalla ufficiale di Maverick Vinales. A seguire la Ducati di Andrea Dovizioso.

Colpisce non trovare un pilota Honda in lotta per il titolo, ma la rinuncia forzata all’apporto di Marquez è stato un prezzo molto alto da pagare per HRC. Basti ricordare che proprio a Valencia, ultimo GP del 2019, Marc aveva vinto la 12/a gara su 19.

I tre appuntamenti di fila tra Le Mans, Aragon e Teruel hanno confermato che la costanza di risultati resta una chiave vincente. I due podi conquistati dal 23enne Mir al MotorLand gli hanno consentito di consolidare il proprio vantaggio. In otto gare, il maiorchino è stato tra i primi tre in sei occasioni.

Unica nota stonata, non è ancora salito sul gradino più alto. Comunque si presenta alla volata finale con 14 punti di vantaggio su Quartararo. Dopo il doppio podio a Jerez, sia il francese che Vinales hanno concluso una sola gara al parco chiuso: “El Diablo” ci è tornato con una vittoria brillante a Barcellona, ma prima lo spagnolo ha conquistato il GP dell’Emilia-Romagna. Piazzamenti importanti che hanno mantenuto i due piloti di Iwata in corsa per il titolo.

Ma occhio a non distrarsi, alle loro spalle premono altri due pretendenti: Morbidelli e Rins. Il romano, vincitore a San Marino ed al Teruel, è a 25 punti dalla vetta ed ha il vantaggio di aver guidato, almeno fino ad ora, senza le pressioni che pesano su Quartararo, suo compagno di box, destinato nel 2021 ad una moto del team ufficiale. Lo stesso discorso può valere per Rins, che si è accaparrato 45 punti nei due round aragonesi, salendo a -32 dal leader.

Dovizioso lo precede di 4 punti, ma dei sei appare quello con meno slancio. Lo stesso forlivese sembra non crederci più. “Non ho mai avuto buone sensazioni quest’anno, non ha senso parlare di campionato – si è rammaricato dopo il 13/o posto al Teruel – ma della velocità che mi manca. Credo di avere zero possibilità”. E dire che, mentre il rientro di Marquez si faceva sempre più incerto, il primo nome che veniva in mente per msuccedergli era proprio il suo.

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