Rabbia Whirlpool, gli operai occupano la stazione

Operai della Whirlpool con megafoni e fumogeni protestano nella stazione di Napoli.
Operai della Whirlpool con megafoni e fumogeni alla stazione di Napoli. (ANSA)

NAPOLI.  –  La lotta dei lavoratori di via Argine continua. Il terzo giorno “a fabbrica chiusa” degli operai della Whirlpool di Napoli è stato caratterizzato dalla rabbia di chi non intende  rassegnarsi alla fine di uno stabilimento che ha attraversato gli ultimi decenni della storia dell’industria partenopea.

Alle 9 del mattino in duecentocinquanta lasciano il presidio permanente nello stabilimento e si incamminano in corteo verso piazza Garibaldi. L’obiettivo è quello di rendere ancora più visibile una protesta che, nel corso di questi mesi, si è sviluppata in quella che è diventata una “vertenza símbolo” per l’intera città.

Lo scalo viene occupato, per una trentina di minuti il blocco interessa alcuni treni regionali e un Frecciarossa. Ma il disagio per i passeggeri finisce presto. Restano gli slogan ed i colori di una iniziativa che è solo uno dei tanti tasselli di una mobilitazione che non accenna a cessare. I lavoratori, con i responsabili del sindacato, virano verso il centro direzionale, dove ha sede il Consiglio Regionale.

Qualcuno dei componente dell’assemblea, in campagna elettorale e anche prima, si è spinto un po’ troppo avanti con le promesse e gli impegni.  E adesso i lavoratori chiedono il conto. A calmare gli animi arriva, da parte del neo presidente dell’assemblea Gennaro Oliviero, la convocazione ad horas di un incontro con una delegazione di lavoratori. C’è anche l’assessore regionale alle attività produttive Antonio Marchiello. Il sindacato chiede alla Regione di riattivare il tavolo istituzionale con il Governo.

Per Antonio Accurso, leader regionale della Uilm, “quanto sta accadendo è inaccettabile, l’azione di governo non può limitarsi ad una telefonata in cui si prende atto che la multinazionale non intende rispettare gli accordi, soprattutto se questo avviene in piena pandemia costringendo i lavoratori di Napoli a protestare in un momento di difficoltà e di precarietà per se stessi e per le persone coinvolte dalle proteste”.

Intanto, in centro città i segretari generali di Cgil Cisl Uil di Napoli, Walter Schiavella, Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati incontrano i giornalisti per illustrare le modalità dello sciopero generale di giovedì 5 novembre che interesserà per quattro ore nell’area metropolitana l’industria e il terziario. Si parte, ovviamente, dalla vicenda Whirlpool.

Dopo l’incontro con il presidente del Consiglio regionale i lavoratori tornano in fabbrica a presidiare quella che per anni è stata la loro casa.  Domani si resta dentro a preparare lo sciopero, che coincide anche con la mobilitazione nazionale di ,Fim Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto.

Le magliette bianche delle operaie di via Argine apriranno la manifestazione in piazza Dante che, ovviamente, si svolgerà nel pieno rispetto delle norme anti-Covid. Tutti seduti e distanziati. Le prime file saranno ovviamente occupate dai lavoratori della Whirlpool

(di Carmine Bonanni/ANSA)

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