Dall’alcol all’Islam, così Brahim ha terrorizzato Nizza

Agenti della polizia davanti alla basilica Notre-Dame di Nizza.
Agenti della polizia davanti alla basilica Notre-Dame di Nizza. (Ansalatina)

 

Il ragazzo, ha raccontato la madre dalla loro casa in un quartiere popolare di Sfax, ha avuto un’adolescenza turbolenta tra droga e alcol ma da due anni era cambiato: aveva cominciato a recitare le preghiere islamiche e si era chiuso in sé stesso.  “Andava da casa al lavoro, non usciva e non si mischiava più con gli altri”, ha detto la donna.

L’altro ieri, il killer ha telefonato al fratello Yassine. “Ha detto che andava in Francia perché era meglio per il lavoro”, ha raccontato il fratello all’agenzia France Presse. Anche lui ha riferito che Brahim iniziò a dedicarsi alla religione circa due anni fa, ma non capisce il processo che possa averlo condotto a una tale radicalizzazione.

Secondo Al Arabiya, il giorno prima dell’agguato inviò una foto della Basilica di Nizza proprio al fratello, scrivendo di voler passare la notte lì davanti. Da fonti vicine all’inchiesta trapela che era giunto in città “24-48 ore prima dell’attacco”.

Sul fronte politico francese si moltiplicano gli appelli dell’opposizione di destra ad indurire la lotta all’immigrazione clandestina, mentre la leader del Rassemblement National Marine Le Pen continua a polemizzare con l’esecutivo invitandolo a condurre “per davvero” la “guerra” al fondamentalismo islamico.

Il ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian, da parte sua, ha invitato i connazionali all’estero alla massima prudenza. “La minaccia è ovunque”, ha dichiarato, mettendo in guardia i francesi “ovunque si trovino”. Al termine del Consiglio Difesa presieduto da Emmanuel Macron all’Eliseo, il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha confermato i rinforzi antiterrorismo anticipati ieri dal capo dello Stato.

Passerà infatti da 3.000 a 7.000 il numero di agenti delle forze di sicurezza dispiegati sul territorio nazionale per scongiurare nuovi attacchi. Alla vigilia del week-end di Ognissanti, con milioni di francesi da oggi costretti a restare in casa per il nuovo lockdown anti-Covid, il ministro ha precisato che verrà rafforzata, in particolare, la sicurezza intorno ai cimiteri e ai luoghi di culto cristiani.

Disposto, inoltre, l’invio di altri 120 poliziotti a Nizza. Sorvegliate speciali anche le scuole, che dopo le vacanze di Ognissanti riapriranno lunedì con un minuto di silenzio fissato alle 11 in omaggio a Samuel Paty, il prof di storia assassinato due settimane fa da un altro terrorista nella banlieue di Parigi.

A Tunisi nel frattempo la procura antiterrorismo ha ordinato l’apertura di un’indagine sulla presunta esistenza del grupo terroristico ‘Al Mahdi nel sud della Tunisia’ e sul suo potenziale coinvolgimento nell’attentato. A riferirlo è stato il portavoce e sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tunisi Mohsen Dalì, spiegando che l’avvio dell’indagine segue un post sui social di un individuo che ha scritto di appartenere al gruppo ‘Al Mahdi nel sud della Tunisia’, rivendicando la responsabilità della strage di Nizza.

Nella cittadina al confine con l’Italia un uomo di 47 anni sospettato di aver avuto contatti con il killer è stato posto in stato di fermo ieri sera. Fonti giudiziarie invitano tuttavia alla prudenza sulla natura dei rapporti fra i il terrorista e il fermato.

Brahim continua ad essere in prognosi riservata all’ospedale Pasteur di Nizza dopo l’operazione subita ieri per le ferite infertegli dai poliziotti che l’hanno neutralizzato. Non è ancora in grado di rispondere agli inquirenti. In meno di mezz’ora ha ucciso tre persone.

Tra questi, Vincent Loquès, il sacrestano  padre di due figlie, divorziato e risposato, che proprio oggi avrebbe festeggiato i 55 anni. Era lui, tra l’altro, responsabile dell’allestimento del presepe di Notre-Dame.

Nuovi dettagli emergono anche sulla seconda vittima, Simone Barreto Silva, brasiliana di 44 anni, che lascia tre bambini. Ex ballerina di samba, sognava di aprire un ristorante. Ancora ignoto il nome della terza vittima, una sessantenne sposata, madre di figli ormai adulti, che frequentava regolarmente la parrocchia.

(di Paolo Levi/ANSA)

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