Fca-Psa: verso ok Ue a fusione, mercoledì i conti

Un auto fiat nella catena di montaggio della Fca.
Un auto nella catena di montaggio della Fca. (ANSA)

TORINO. – Il progetto di fusione tra Fca e Psa fa un altro passo in avanti. Il via libera da parte dell’autorità antitrust europea potrebbe arrivare in anticipo rispetto alla scadenza indicata del 2 febbraio.

Secondo fonti finanziarie la Commissione Europea avrebbe giudicato positivamente le proposte presentate da Fca e Psa per sciogliere il nodo relativo alla posizione dominante che Stellantis avrebbe potuto acquisire nel settore dei veicoli commerciali leggeri: i due gruppi sono, infatti, leader del segmento in molti Paesi, con una quota aggregata nell’Unione Europea intorno al 34%. mL’indagine è stata avviata in 14 Stati membri della Comunità e mmolti hanno già dato il via libera.

Le due aziende, che mercoledì riuniranno i rispettivi mconsigli di amministrazione per l’esame dei conti del terzo trimestre dell’anno, non hanno commentato le indiscrezioni e non mè quindi arrivata una conferma ufficiale. Entrambi i titoli mhanno registrato un vero sprint nelle due piazze finanziarie di mMilano e Parigi: Fca è stata congelata a Piazza Affari per meccesso di volatilità e poi riammessa agli scambi.

A convincere Bruxelles sarebbe l’impegno di Psa ad aumentare la capacità produttiva dello stabilimento spagnolo di Vigo, dove la Toyota produce i suoi minivan sulla base di una joint venture già esistente tra francesi e giapponesi per i veicoli commerciali. In questo modo la casa nipponica potrebbe costruire più mezzi rispetto a oggi. Inoltre Psa e Fca consentirebbero ai loro concessionari in Europa di riparare anche i furgoni dei marchi concorrenti.

L’imminente via libera dell’antitrust europeo è un segnale positivo in direzione della fusione che le due case hanno sempre confermato di volere completare entro il primo trimestre del 2021.

L’operazione porterà alla nascita di Stellantis, il quarto più grande costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi, con sede in Olanda e quotazione a Parigi, Milano e New York: Il nuovo gruppo sarà guidato dall’amministratore delegato Carlos Tavares, attuale ceo di Psa, e sarà presieduto da John Elkann, oggi presidente di Fca. Una fusione del valore di 38 miliardi di dollari che porterà a tagli dei costi annuali per 5 miliardi di euro.

L’operazione e le prospettive di Stellantis saranno al centro dell’incontro previsto il 26 e 27 ottobre, in videoconferenza, tra tutti i sindacati degli stabilimenti del mondo del grupo Fca. Il segretario nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano giudica positivamente la conferma del piano da 5 miliardi di  investimenti in Italia, ma chiede “di accelerare”.

“Il lockdown ha provocato un rallentamento degli investimenti. E’ importante che si faccia in fretta perché all’orizzonte c’è una partita enorme. Il nuovo gruppo Stellantis crea prospettive ma anche preoccupazioni. Bisogna aprire al più presto una discussione con il nuovo gruppo sulle prospettive degli stabilimenti italiani”, spiega Uliano.

Secondo i dati illustrati dalla Fim, nei primi nove mesi del 2020 la produzione negli stabilimenti italiani di Fca ha registrato un calo intorno al 27%: nello stesso periodo del 2019 erano stati prodotti tra autovetture e furgoni commerciali circa 631.200 unità, contro le 462.424 del 2020.

Per il terzo anno mconsecutivo il polo produttivo di Torino, con gli stabilimenti di Mirafiori e Grugliasco, sta riscontrando una flessione iniziata dalla fine del 2017. In particolare per Grugliasco al 30 settembre 2020 si è raggiunto il 50% della produzione del 2019, con on circa il 75% di Ghibli e un 25% di Quattroporte. La flessione produttiva riscontrata è stata aggravata dal blocco dovuto alla pandemia.

TORINO. – Il progetto di fusione tra Fca e Psa fa un altro passo in avanti. Il via libera da parte dell’autorità antitrust europea potrebbe arrivare in anticipo rispetto alla scadenza indicata del 2 febbraio.

Secondo fonti finanziarie la Commissione Europea avrebbe giudicato positivamente le proposte presentate da Fca e Psa per sciogliere il nodo relativo alla posizione dominante che Stellantis avrebbe potuto acquisire nel settore dei veicoli commerciali leggeri: i due gruppi sono, infatti, leader del segmento in molti Paesi, con una quota aggregata nell’Unione Europea intorno al 34%. mL’indagine è stata avviata in 14 Stati membri della Comunità e mmolti hanno già dato il via libera.

Le due aziende, che mercoledì riuniranno i rispettivi mconsigli di amministrazione per l’esame dei conti del terzo trimestre dell’anno, non hanno commentato le indiscrezioni e non mè quindi arrivata una conferma ufficiale. Entrambi i titoli mhanno registrato un vero sprint nelle due piazze finanziarie di mMilano e Parigi: Fca è stata congelata a Piazza Affari per meccesso di volatilità e poi riammessa agli scambi.

A convincere Bruxelles sarebbe l’impegno di Psa ad aumentare la capacità produttiva dello stabilimento spagnolo di Vigo, dove la Toyota produce i suoi minivan sulla base di una joint venture già esistente tra francesi e giapponesi per i veicoli commerciali. In questo modo la casa nipponica potrebbe costruire più mezzi rispetto a oggi. Inoltre Psa e Fca consentirebbero ai loro concessionari in Europa di riparare anche i furgoni dei marchi concorrenti.

L’imminente via libera dell’antitrust europeo è un segnale positivo in direzione della fusione che le due case hanno sempre confermato di volere completare entro il primo trimestre del 2021.

L’operazione porterà alla nascita di Stellantis, il quarto più grande costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi, con sede in Olanda e quotazione a Parigi, Milano e New York: Il nuovo gruppo sarà guidato dall’amministratore delegato Carlos Tavares, attuale ceo di Psa, e sarà presieduto da John Elkann, oggi presidente di Fca. Una fusione del valore di 38 miliardi di dollari che porterà a tagli dei costi annuali per 5 miliardi di euro.

L’operazione e le prospettive di Stellantis saranno al centro dell’incontro previsto il 26 e 27 ottobre, in videoconferenza, tra tutti i sindacati degli stabilimenti del mondo del grupo Fca. Il segretario nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano giudica positivamente la conferma del piano da 5 miliardi di  investimenti in Italia, ma chiede “di accelerare”.

“Il lockdown ha provocato un rallentamento degli investimenti. E’ importante che si faccia in fretta perché all’orizzonte c’è una partita enorme. Il nuovo gruppo Stellantis crea prospettive ma anche preoccupazioni. Bisogna aprire al più presto una discussione con il nuovo gruppo sulle prospettive degli stabilimenti italiani”, spiega Uliano.

Secondo i dati illustrati dalla Fim, nei primi nove mesi del 2020 la produzione negli stabilimenti italiani di Fca ha registrato un calo intorno al 27%: nello stesso periodo del 2019 erano stati prodotti tra autovetture e furgoni commerciali circa 631.200 unità, contro le 462.424 del 2020.

Per il terzo anno mconsecutivo il polo produttivo di Torino, con gli stabilimenti di Mirafiori e Grugliasco, sta riscontrando una flessione iniziata dalla fine del 2017. In particolare per Grugliasco al 30 settembre 2020 si è raggiunto il 50% della produzione del 2019, con on circa il 75% di Ghibli e un 25% di Quattroporte. La flessione produttiva riscontrata è stata aggravata dal blocco dovuto alla pandemia.

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