Calcio al collasso “Governo aiuti, basta demagogia”

Il presidente della Lega Seria A Paolo del Pino.
Il presidente della Lega Seria A Paolo del Pino. (ANSA)

ROMA. – La stretta prevista dell’ultimo Dpcm per affrontare la nuova ondata di contagi in Italia non ha solo messo al tappeto palestre e piscine, ma con il nuovo divieto di accesso agli stadi e di pratica degli sport di contatto ha dato un nuovo pesante colpo anche al sistema calcio, che ora chiede a gran voce di avere attenzione.

“Il Governo capisca, una volta per tutte, il valore del calcio come industria al di là di ogni superficiale demagogia”, afferma il presidente della Lega serie A, Paolo Dal Pino, ma la crisi che attanaglia il sistema vi apre anche delle crepe.

Il presidente dei Dilettanti, Cosimo Sibilia, parlando di “disastro annunciato”, attacca chi “fa proclami come se il calcio a cui pensare fosse solo quello di vertice”, provocando la reazione del n.1 della Figc, Gabriele Gravina, il quale sostiene di aver agito “assumendosi sempre le proprie responsabilità e ispirato all’unità del movimento, senza fare distinzione tra ricchi e poveri”.

Sibilia, dal canto suo, sottolinea poi che “nessuno vuole spaccare il calcio italiano, sicuramente non lo ha fatto e non la farà mai la Lega Nazionale Dilettanti che ha sempre agito responsabilmente, operando in un’ottica di sistema all’interno della FIGC, anche in momento difficilissimi”.

Se le posizioni e le esigenze sono diverse, è invece unica la richiesta al governo. che venga dalla Lega A o dalla LegaPro, le quali sottolineano entrambe come tante società rischino ormai il collasso a fronte di costi in crescita esponenziale e introiti in caduta libera.

Tra i dilettanti, il rischio è la fine di migliaia di realtà, che sono alla base del sistema ma che ora sono le più esposte, visto che il grande mondo delle scuole calcio è stato messo quasi nell’impossibilità di lavorare.

Gravina, coordinatore del sistema e referente diretto con il governo, sottolinea che “senza le adeguate tutele e gli immediati provvedimenti per il calcio di vertice, è tutto il calcio a non avere futuro, ma con me alla guida la Figc non farà mai l’errore di dividere il nostro mondo in ricchi e poveri”.

Servono con urgenza “interventi di liquidità agevolata, rinvio delle scadenze fiscali, ma anche una riduzione del carico, e aiuti a fondo perduto”, sottolinea a sua volta il n.1 della Lega Pro, Gabriele Gravina, conscio che la tenuta dei club di serie C e sempre più a rischio.

Dal Pino va oltre le richieste, dicendo di temere che “l’economia del Paese pagherà a caro prezzo le misure restrittive poste in essere”.  “La salute viene al primo posto ma è importante fare le cose giuste, pianificando a medio lungo termine e pensando alle conseguenze sull’occupazione, sul bene dei nostri cittadini e sul futuro del Paese – afferma Dal Pino, riprendendo temi cari anche a Ghirelli -.  Gli effetti collaterali dei recenti provvedimenti colpiscono molti settori. Noi per la chiusura degli stadi abbiamo 600 milioni nel 2020″.

Sono 80 quelli persi dalle società di serie C, cui vanno aggiunti i milioni che non sono stati incassati dalla serie B e dalle migliaia di società dilettantistiche.

É ora di intervenire, non solo a salvaguardia dello sport, ma anche della occupazione e dell’indotto che vive intorno al sistema calcio – sottolinea Ghirelli -. E non dimentichiamo poi l’aspetto sociale”.

Lascia un commento