Calcio: Barcellona in crisi, ma Bartomeu resta in carica

Giocatori del Barcellona formano una barriera control un calcio di punizione battuto da Sergio Ramos del Real Madrid.
Real Madrid's Spanish defender Sergio Ramos shoots against Barcelona's wall during the Spanish League football match between Real Madrid and Barcelona at the Santiago Bernabeu stadium in Madrid on March 1, 2020. (Photo by JAVIER SORIANO / AFP)

ROMA.  – Josep Maria Bartomeu, almeno per il momento, continua a rimanere incollato sulla poltrona presidenziale del Barcellona: il massimo dirigente del club blaugrama affronterà la “mozione di sfiducia” solo il mese prossimo, in occasione delle attese elezioni.

É quanto emerso dal Direttivo del club blaugrana, che si è riunito oggi, nell’antivigilia del match di Champions contro la Juventus e due giorni dopo il ko interno nel “Clasico” (3-1).

Bartomeu, che fino a questa mattina veniva dato per dimissionario, resta in carica anche per via dell’incertezza sulla data del nuovo referendum elettivo che è legato all’evolversi dell’emergenza Covid in Catalogna. Restano da stabilire le modalità di voto: dovrà essere la protezione civile, dopo le relative verifiche, a fornire indicazioni in tal senso. Il club ha inviato una lettera alla “Generalitat de Catalunya”, manifestando la disponibilità a mettere a disposizione le infrastrutture del Camp Nou come unica sede elettiva, dopo che l’organismo di Governo della regione aveva  chiesto l’annullamento della consultazione elettorale.

Il promotore della mozione di sfiducia a Bartomeu, Jordi Farré, che è anche responsabile del movimento “Més que una Moció” (“Più di un movimiento”, parafrasando la famosa formula “Mes que un club”, “Più di un club”, slogan storico del solidazio blaugrana), ha annunciato azioni legali contro il Cda se il voto di sfiducia non verrà approvato entro domani mattina.

Il movimento ha presentato più di 20 mila firme – delle quali 19.380 convalidate – a sostegno della mozione di sfiducia contro Bartomeu; ne sarebbero bastate 16.521 per far passare la richiesta. Dal momento della conferma della consultazione elettorale deve passare un periodo di 15 giorni.

Tuttavia, le attuali condizioni causate dalla pandemia di Coronavirus hanno allungato l’attesa e messo in dubbio la data delle elezioni, originariamente fissate per il primo e 2 novembre. Ora il voto è in attesa delle disposizioni della protezione civile, che sovrintende in materia di sicurezza.

Il tutto a soli due giorni dalla sfida di Champions contro la Juventus che dirà molto sul futuro e le ambizioni di Leo Messi e compagni, ma anche sulla possibilità che Ronald Koeman, chiamato al capezzale della squadra dopo la clamorosa sconfitta nella scorsa Champions contro il Bayern Monaco, possa rimanere alla guida della squadra.

Il match contro i bianconeri diventa un crocevia pericoloso per il futuro a medio e lungo termine di una squadra ormai a un passo dalla fine di un ciclo, messa a dura prova da beghe societarie e crisi economica.

Lascia un commento