Coppie gay, la Chiesa si divide sulle parole del Papa

Unioni civili per le coppie omosessuali.
(di Manuela Tulli) (ANSA) -

CITTA DEL VATICANO. – Tornano di nuovo le ‘barricate’ nella Chiesa: a dividere questa volta è l’apertura del Papa sulle unioni civili per le coppie omosessuali. Da una parte i vescovi più vicini alla nuova Chiesa disegnata da Papa Bergoglio, la ‘Chiesa in uscita’ che va incontro a tutti, plaudono all’apertura, dall’altra invece si ripete la condanna dei tradizionalisti che parlano di “confusione e disorientamento” dei cattolici.

Una delle persone più vicine a Papa Francesco, padre Antonio Spadaro, direttore de ‘La Civiltà Cattolica’, è intervenuto per chiarire che “il Papa parla di un diritto alla tutela legale di coppie omosessuali ma senza in nessun modo intaccare la Dottrina”.

Diritti e tutela della dignità della persona da una parte dunque, e dall’altra invece il matrimonio sul quale il pontefice ha infatti più volte ribadito che non può essere confuso con altri tipi di unione.

Ha ribadito il concetto di famiglia, così come voluto dalla Chiesa, anche il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Vincenzo Paglia: “La famiglia consente di articolare in maniera stabile due tipi di relazione: quella sessuale (maschio-femmina) e quella generazionale (genitore-figlio). La famiglia, in un mondo in cui la scelta è sempre e solo provvisoria, è comunque il luogo di relazioni forti che incidono in maniera profonda nella vita dei singoli membri”, ha sottolineato.

Il Vaticano ha invece scelto di non commentare la notizia: nessuna nota dalla sala stampa e nessuna riga, in merito alle parole del Papa, sui media vaticani. E’ rimasto in sordina, sui portali della Santa Sede, anche l’evento di questa mattina che ha visto, nei Giardini Vaticani, l’assegnazione proprio al docu-film ‘Francesco’ (nel quale il Papa pronuncia le parole che hanno fatto il giro del mondo) e al suo regista Evgeny Afineevsky, del Premio Kinéo, assegnato a chi promuove temi sociali e umanitari.

Sui social invece serpeggia il ‘giallo’ sulle dichiarazioni del Papa che potrebbero far parte di interviste passate ma che erano rimaste inedite. Il materiale tv che riguarda il Papa rimane negli archivi del Ctv, a prescindere dalla testata che fa l’intervista. E qualcuno si chiede come mai il regista, che invece dichiara di avere fatto lui quell’intervista, abbia avuto accesso a documenti video inediti.

Tra i vescovi che hanno accolto a braccia aperte le parole del Papa c’è l’arcivescovo di Dublino, monsignor Diarmuid Martin: “Il nostro atteggiamento – ha detto mons. Martin in una intervista radiofonica – deve cambiare. Ci sono forti tendenze omofobe anche nei dirigenti della Chiesa. Il Papa apre le porte” ad un modo diverso di confrontarsi.

Sull’altro fronte gli ecclesiastici, ormai da tempo dichiaratamente nemici del Papa argentino, dal cardinale americano Raymond Burke, all’ex Nunzio in Usa, mons. Carlo Maria Viganò. Il card. Burke esprime “tristezza e preoccupazione” per “la confusione e l’errore che le parole del Papa causano tra i fedeli cattolici, così come lo scandalo che provocano, in generale, dando l’impressione del tutto falsa che la Chiesa cattolica abbia avuto un cambiamento di rotta, cioè che abbia cambiato il suo insegnamento”.

“Non occorre essere teologi o moralisti per sapere che tali affermazioni – sottolinea mons. Viganò che in passato è arrivato a chiedere le dimissioni del Papa – sono totalmente eterodosse e costituiscono un gravissimo motivo di scandalo per i fedeli. Queste parole costituiscono l’ennesima provocazione con cui la parte ultra-progressista della Gerarchia cerca di suscitare ad arte uno scisma”.

I tradizionalisti di ‘base’ hanno invece usato metodi più pesanti inondando twitter di foto di piazza San Pietro con il titolo #SodomaEGomorra, per diverse ore, oggi, hashtag di tendenza.

(di Manuela Tulli/ANSA)

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