Covid, Save The Children: “Centocinquanta milioni di bambini a rischio povertà”

Save The Children, 150 milioni di bambini a rischio povertà.
Save The Children, 150 milioni di bambini a rischio povertà.

ROMA. – Con la pandemia da Covid 150 milioni di bambini in più in tutto il pianeta rischiano di cadere in povertà entro la fine dell’anno: 1 minore su 3 al mondo potrebbe vivere senza cibo sufficiente e accesso a beni e servizi essenziali; 6,7 milioni di bambini sotto i cinque anni in più potrebbero finire nella morsa letale della malnutrizione acuta e 426 bambini al giorno, 1 ogni 4 minuti, solo in Africa rischiano di morire di fame entro la fine del 2020.

A lanciare l’allarme e a chiedere “uno sforzo straordinario e coordinato da parte della comunità internazionale e dei governi per proteggere un’intera generazione di bambini” è Save The Children che oggi fa partire la sua nuova campagna “Proteggiamo i bambini. Whatever it takes” proprio per garantire cibo, scuola e protezione a tanti bambine e bambini, colpiti dal devastante impatto socio-economico della pandemia.

Anche in Italia gli effetti si fanno sentire. Già prima del Covid, spiega Save The Children, “la povertà minorile era una drammatica piaga sociale che colpiva oltre un milione di bambini ed ora proprio la pandemia rischia di farne scivolare in povertà altrettanti.

Bambini che non hanno lo stretto indispensabile per vivere una vita dignitosa e che nei mesi del lockdown sono stati tenuti lontani dalla scuola e dalla socialità, rischiando di essere lasciati indietro per sempre, di vedersi strappare dalle mani l’infanzia che hanno il diritto di vivere e il futuro che sognano di costruire”.

Il lockdown e la necessità di far ricorso alla didattica a distanza hanno messo in luce, sottolinea Save The children, il divario nell’accesso a internet e alle nuove tecnologie per i ragazzi che vivono in condizioni economiche più svantaggiate. Chiudere nuovamente le scuole e tornare alla didattica a distanza, secondo l’organizzazione, significherebbe rimettere questi bambini e ragazzi in condizione di non poter accedere ad un’educazione di qualità.

Save The Children ricorda che in Italia 1 studente su 8 non ha un laptop e più di 2 minori su 5 (42%) vivono in case prive di spazi adeguati per studiare. Ipotizzare il ritorno della didattica a distanza per i più piccoli significa non tenere conto del rischio di aggravare ulteriormente il tasso di dispersione scolastica, che in Italia, negli ultimi cinque anni, è oscillato tra il 14% e il 15%, ben al di sopra del target Ue che prevedeva la riduzione di tale indice almeno al 10% entro il 2020 e rispetto al quale si è fissato un target nazionale al 14%.

Un rischio che diventa ancora più concreto in Regioni come la Campania, dove il tasso di ragazzi che abbandonano prematuramente gli studi è ben al di sopra della media del paese, raggiungendo il 17,3%. “I diritti e gli interessi dei bambini, in questo momento – sostiene Save The Children – devono venire prima delle libertà personali degli adulti.

Proteggere a ogni costo una generazione che è il nostro futuro, significa assumersi tutti, come persone e come collettività,il sacrificio di rinunciare a uno spazio di libertà per garantire che questa possa essere domani la libertà dei più piccoli di avere le nostre stesse opportunità”.

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