Corsa per manovra ma in Parlamento incognita Covid

Una veduta di Palazzo Chigi dove è in corso un nuovo vertice di governo sul testo del decreto di Agosto
Una veduta di Palazzo Chigi, Roma 6 agosto 2020. MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA

ROMA. – Comporre la legge di Bilancio, almeno per grandi capitoli di spesa, e mettere a punto la prima bozza di Recovery Plan italiano, per essere pronti a inviare tutto a Bruxelles già il 15 ottobre.

Il governo mantiene fermo l’obiettivo di chiudere nei tempi standard le prime mosse propedeutiche alla manovra e all’accesso ai fondi europei, ma c’è massima allerta per i voti del Parlamento, necessari per predisporre i due documenti, appesi all’incognita Covid.

Le riunioni tecniche su entrambi i fronti si susseguono tra Mef, Palazzo Chigi e ministeri, ma il confronto politico sulla manovra ancora non è stato programmato, anche perché l’intero esecutivo è assorbito in queste ore dalle contromosse da adottare per evitare un aggravarsi dell’epidemia, che comprometterebbe anche le previsioni di crescita.

Ma solo “una ripresa economica relativamente forte sarà essenziale per stabilizzare ed abbassare il debito pubblico rispetto al Pil” avverte Fitch in un report sull’Italia, in cui si riserva di rivedere le stime quando sarà più chiaro il quadro sull’utilizzo del Recovery.

Piano di ripresa e resilienza e legge di Bilancio in parte, come ha spiegato in diverse occasioni il ministro Roberto Gualtieiri, saranno strettamente collegati e la manovra anticiperà progetti del Recovery, anche per massimizzarne gli effetti positivi sulla crescita. Già in manovra arriverà, ad esempio, la stabilizzazione e il rafforzamento degli incentivi di ‘Impresa 4.0’, e un primo “intervento massiccio” per rilanciare il mercato del lavoro, con nuovi sgravi per i contratti a tempo indeterminato, che potrebbero arrivare al 100% per le assunzioni stabili di giovani e donne.

Sempre con la legge di Bilancio dovrebbe essere prorogata la Cig Covid per i settori più in difficoltà  in attesa della predisposizione della riforma degli ammotizzatori che, ha confermato intervenendo all’Ocse il ministro Nunzia Catalfo, sarà parte di un “Piano nazionale nuove competenze” che punta a sviluppare le politiche attive del lavoro.

Pronti anche anche nuovi step della “rivoluzione green”, pallino del M5S, e perno della strategia per il Recovery: in manovra dovrebbero arrivare altri 400 milioni per gli incentivi all’automotive oltre alla proroga (e a un eventuale ampliamento) del superbonus al 110%. Il ministero dell’Ambiente ha avanzato, tra le sue proposte, anche uno schema per il taglio dei sussidi dannosi (Sad), lavorando categoria per categoria con l’obiettivo di trasformarli in incentivi ambientalmente favorevoli (Saf).

L’operazione sarebbe quindi a “saldo zero”, puntando all’obiettivo di incentivare la transizione verso modelli di produzione green.

Il governo non potrà però formalizzare i suoi piani senza via libera delle Camere all’extradeficit per 22 miliardi che va a finanziare una manovra complessiva di circa una quarantina di miliardi. La richiesta di scostamento dagli obiettivi di indebitamento va approvata a maggioranza assoluta (316 deputati, 161 senatori) che potrebbe vacillare se dovessero aumentare tra  i parlamentari i casi di contagio o di contatti con positivi che obbligano comunque all’isolamento domiciliare.

Il voto è programmato per mercoledì 14 ottobre, nelle stesse ore in cui il premier, Giuseppe Conte, farà le consuete comunicazioni in vista del consiglio europeo del 15 e 16 ottobre. Tra lunedì e martedì intanto le Camere avranno formalizzato i loro indirizzi sul Recovery Plan, votando risoluzioni ad hoc. Se tutto filerà liscio, il Consiglio dei ministri per varare il Dpd, il documento programmatico da inviare a Bruxelles con le linee generali della manovra, potrebbe tenersi sul filo della scadenza, entro il 14 notte. Ma c’è già chi non esclude che alla fine ci possa essere uno slittamento.

(di Silvia Gasparetto/ANSA)

Lascia un commento