Coronavirus in Italia: contagi oltre quota cinque mila. Iss: “Epidemia accelera”

Fila di macchina per effettuare il tampone nell'ospedale di Settimo Torinese
Fila di macchina per effettuare il tampone nell'ospedale di Settimo Torinese. ANSA/ JESSICA PASQUALON

ROMA. – I nuovi contagi da coronavirus in Italia in 24 ore superano di gran lunga la soglia dei 5 mila e l’allarme aumenta. L’Istituto superiore di sanità nel suo report settimanale parla di “epidemia che accelera” e di “elementi di criticità, per la prima volta”, con il virus diffuso in tutto il Paese.

“Di questo passo a novembre rischiamo 16 mila casi al giorno”, ammonisce Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, secondo il quale “abbiamo sottovalutato la seconda ondata”. Se le cifre dei nuovi infetti sono analoghe a quelle dei mesi più tragici, le vittime sono però ancora su livelli molto più bassi, 28 nell’ultima giornata, tenendo anche conto di quasi 130 mila tamponi, nuovo record e quantità impensabile sei mesi fa.

Di certo la curva epidemiologica è in salita da dieci settimane consecutive e nelle ultime 24 ore si sono trovati 5.372 nuovi positivi – pressoché raddoppiati in 72 ore -, con la Lombardia, la regione martire dei primi mesi, che torna ad avvicinare i mille casi – con 25 mila tamponi -, sopravanzando il nuovo fronte caldo, la Campania (+769 casi con quasi 10 mila test). Dietro spiccano in negativo il Veneto, dove sono 595 i positivi nelle ultime 24 ore, seguito con 483 dalla Toscana, secondo i dati del ministero della Salute.

Tra le regioni con più positivi figurano poi il Piemonte con 401 e il Lazio con 387. L’Emilia Romagna ne ha 276, la Puglia 249, la Sicilia 233. Regioni più piccole registrano incrementi significativi, come l’Umbria (+151), il Friuli Venezia Giulia (+146) e l’Abruzzo (+103).

Sorvegliato speciale il dato delle terapie intensive, con i pazienti che aumentano di altre 29 unità e arrivano a 387, ancora meno di un decimo del picco di aprile. Ma in Campania con 63 ricoverati in rianimazione si è già a metà rispetto al livello di marzo, mentre in Veneto sono appena un decimo. La Campania ha anche l’indice di contagiosità Rt più alto tra le regioni, a 1,24.

I ricoverati nei reparti ordinari in tutta Italia sono invece cresciuti di 161 unità, arrivando a 4,086. Gli attualmente positivi hanno sfondato la soglia dei 70 mila: sono ora 70.110, con un incremento di 4.158 in un giorno, mentre i guariti in più sono solo 1.186 per un totale di 237.549.

L’analisi settimanale di Iss e ministero della Salute, che si riferisce al periodo 28 settembre-4 ottobre, parla di “progressivo peggioramento dell’epidemia”, che “si riflette in un notevole carico di lavoro sui servizi sanitari territoriali. Per la prima volta si segnalano elementi di criticità significativa relativi alla diffusione del virus”. Gli esperti raccomandano “comportamenti rigorosi”.

E’ “essenziale evitare eventi ed iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati”, “per evitare un ulteriore e più rapido peggioramento dell’epidemia”. Tenendo conto che “la maggior parte dei focolai, il 77,6%, continua a verificarsi” in famiglia.

E il timore tra la popolazione sembra essere andato crescendo negli ultimi giorni di pari passo con l’aumentare dei contagi, visto che la App per il tracciamento Immuni è stata scaricata da un milione di utenti in una settimana, portando il totale a 8 milioni.

Intanto si susseguono i provvedimenti restrittivi a livello locale e il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia non esclude divieti di spostamento tra le regioni, salvo poi precisare di non aver parlato di chiusure. “Vuol dire essere pronti a ogni intervento se aumentano i contagi. Evitiamo di generare preoccupazioni – scandisce Boccia -. La priorità assoluta per il Governo e per le Regioni è difendere lavoro e scuola”.

(di Luca Laviola/ANSA)

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