ROMA. – Negazionisti del Covid, no mask, sovranisti e sindacati. Domani a Roma scenderanno in piazza diverse realtà. Oltre cinquemila i partecipanti complessivamente attesi per i vari sit-in che si volgeranno in centro e non solo. “Massimo rigore e fermezza assoluta” nei confronti di chi non rispetta le normative anti-Covid durante le manifestazioni è la linea che il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha dato ai responsabili della sicurezza pubblica e che è stata recepita in una circolare che il capo della Polizia Franco Gabrielli ha inviato a prefetti e questori.
Un documento in cui viene indicato che le manifestazioni devono svolgersi soltanto in «forma statica» e a condizione che vengano rispettate tutte le regole previste dalla normativa anti Covid, cioè garantendo il distanziamento sociale e l’uso della mascherina. In caso contrario, le forze dell’ordine dovranno scioglierle.
E in vista dei sit-in di domani la Questura di Roma ha fatto una “prescrizione” ai vari promotori a indossare la mascherina. Tra i presidi in programma domani nella Capitale a piazza Bocca Verità, dalle 14, si riuniranno i ‘negazionisti’ del Covid contro la “dittatura sanitaria” a cui sono attese circa 100 persone.
Sempre contro le misure restrittive legate al Coronavirus ci sarà davanti al Colosseo Quadrato all’Eur un sit-in con comizio del Partito Nazionale a cui è annunciata anche la partecipazione dell’attore Enrico Montesano e sono previste circa 300 persone.
Piazza San Giovanni, invece, ospiterà la “Marcia della Liberazione”, a partire dalle 14, a cui sono attesi circa tremila partecipanti. “Veniamo accusati di essere ‘negazionisti di estrema destra’ e confusi con gli organizzatori di altre manifestazioni, da cui abbiamo preso e prendiamo le distanze” sottolineano i promotori spiegando:
“Ci vediamo costretti a ribadire che non neghiamo l’esistenza del virus. Quello che noi contestiamo è l’uso politico liberticida e terroristico che ne fa il potere, un potere che fa leva sulla paura dei cittadini per meglio addomesticarli e soggiogarli (vedi la proroga dello Stato d’emergenza). Non ci limitiamo tuttavia a protestare, noi indichiamo la via per evitare che il Paese precipiti nel burrone in cui le classi dirigenti lo stanno spingendo – aggiungono -. ‘Lavoro, Reddito, Democrazia, Sovranità’: queste sono le quattro parole d’ordine su cui abbiamo indetto la Marcia della Liberazione”.
In mattinata a piazza del Popolo sono invece attese 1500 persone all’incontro organizzato da Cgil e Funzione Pubblica Cgil “Sanità: pubblica e per tutti! Le proposte per il Servizio socio sanitario nazionale”.
(di Chiara Acampora/ANSA)