Emergenza cibo, divorato il 70% del Pianeta

Il potere riparatore delle diete amiche del Pianeta.
Il potere riparatore delle diete amiche del Pianeta.

ROMA. – E’ emergenza cibo per l’umanità. Stiamo ‘divorando’ con abitudini e stili di vita sbagliati, anche e soprattutto a tavola, il 70% della natura del Pianeta. Questo il messaggio che arriva nel giorno del premio Nobel al World food programme – il Programma mondiale per l’alimentazione delle Nazioni Unite – con il nuovo rapporto del Wwf ‘Invertire la rotta: il potere riparatore delle diete amiche del Pianeta’, e contemporaneamente viene lanciata la ‘Food week’ in vista della Giornata mondiale dell’alimentazione e l’hashtag #Menu4Planet con informazioni e soluzioni dedicate ai consumatori.

Il rapporto – una ricerca scientifica condotta sulle diete di 147 Paesi – racconta di come “stiamo divorando il Pianeta senza capire quanto la nostra salute sia profondamente connessa con quella dell’ambiente in cui viviamo”, “offre una visione globale” e “indica un approccio locale per favorire l’adozione di diete sostenibili per uomo e natura”.

“Abbiamo solo 9 anni per rivedere il sistema di produzione alimentare a livello globale, attraverso un cambio dei regimi alimentari di ciascun Paese – osserva il Wwf – solo così potremo invertire il trend in picchiata della perdita di biodiversità. Il modo con cui ci alimentiamo ha, infatti, causato finora la perdita del 70% di biodiversità terrestre e del 50% di quella d’acqua dolce”.

Secondo l’analisi la scelta di un “modello alimentare amico del Pianeta” a livello globale comporterebbe: aria più pulita e temperature più basse con una riduzione di circa il 30% delle emissioni di gas serra, maggiore biodiversità sul Pianeta, riducendone di almeno il 5% la perdita, più spazio per natura e specie poiché si ridurrebbe di almeno il 40% il bisogno di terreni agricoli, una popolazione più in salute e con un’aspettativa di vita più lunga poiché il tasso di mortalità prematura si ridurrebbe di almeno il 20%.

“È più che mai urgente muoversi verso un cambiamento collettivo delle nostre abitudini di produzione e consumo degli alimenti – afferma Isabella Pratesi, direttore conservazione di Wwf Italia – per poter garantire il benessere futuro ad una popolazione globale in continua crescita”.

In sostanza la dieta che il Wwf raccomanda di fare comporta “scelte non solo sul tipo di alimenti, ma anche sui metodi di produzione e soprattutto sulla loro provenienza”. Tra le iniziative del Wwf, uno strumento per calcolare la sostenibilità della dieta individuale che consente di identificare i comportamenti ‘giusti’. Inoltre ai cittadini vengono suggerite sette parole chiave (locale, vegetale, bio, responsabile, sano, vario, anti-spreco) per migliorare il proprio regime alimentare a favore del Pianeta.

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