In Africa 1,5 milioni di casi ma nessuna ecatombe

Sepoltura di morti por Covid-19 in Africa.
Sepoltura di morti por Covid-19 in Africa. (Ansa)

IL CAIRO. – L’Africa ha superato da un paio di giorni la soglia del milione e mezzo di casi di coronavirus con 37.105 decessi registrati dall’Unione africana, a conferma che le catastrofiche previsioni di un’ecatombe nel continente nero erano esagerate anche grazie a un mix di fortuna e buone pratiche.

Alle 18 di ieri i casi di Covid-19 nei 55 Stati africani erano 1.526.428, come riporta oggi la pagina Facebook di Africa Cdc, un’istituzione sanitaria dell’Unione africana. E come ha ricordato di recente il Financial Times, l’Africa – dove vive  circa il 17% della popolazione mondiale – ha avuto “solo” il 3,5% dei decessi registrati a livello mondiale. Quindi non c’è stata la temuta morte di centinaia di miglia di persone ammassate in città sovrappopolate e fatiscenti.

Il numero di decessi rispetto alla media in Sudafrica – il Paese più colpito dalla pandemia, con oltre 683 mila casi e più di 17 mila morti, quasi la metà dell’intero continente – indicano però che le statistiche ufficiali sottostimano l’impatto reale del coronavirus.

Del resto solo 13 milioni di africani sono stati sottoposti a test, una cifra che gli esperti giudicano insufficiente per avere un quadro completo. Inoltre esami sierologici indicano che oltre l’80% degli infetti in Africa sono asintomatici.

Tassi di infezione e decessi sono comunque in calo nel continente che è il più giovane del mondo, con un’età media sotto i 20 anni e con solo un 3% di persone sopra i 65.

Un ruolo pare averlo giocato anche il caldo, visto che Paesi d’inverno (o estate nella parte australe) più freddi come Sudafrica, Algeria ed Egitto sono stati colpiti in maniera mrelativamente più dura.

Diversi Paesi africani hanno poi applicato misure anti-contagio sviluppate in precedenti epidemie come quelle di Ebola o hanno imposto chiusure draconiane già prima che vi fossero morti, come Sudafrica e Ruanda a metà marzo. La maggior parte degli Stati si sono affidati a misure varie come chiusure di scuole, divieti di raduni di massa, coprifuoco e assillanti campagne di sensibilizzazione.

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