Alitalia: in cassa 260milioni. Leogrande: “Accelerare newco”

Un aereo Alitalia prende il volo.
Un aereo Alitalia prende il volo. (ANSA)

ROMA.  – Basta ritardi. La newco per la nuova Alitalia deve partire al più presto per assicurare la continuità aziendale e il futuro dei suoi 11.500 dipendenti e delle loro famiglie. Lo chiede il commissario straordinario della compagnia Giuseppe Leogrande, che si appella espressamente al governo affinché acceleri sul decreto per far decollare la nuova società.

Un’urgenza resa ancor più impellente alla luce dell’impatto shock del Covid: in 9 mesi l’azienda ha bruciato 2,2 miliardi di ricavi e ora ha ancora ossigeno per 260 milioni.

“Alitalia è ancora un problema sul tavolo. È tutt’altro che un problema risolto”, mette in chiaro Leogrande in audizione alle commissioni riunite Trasporti e Attività produttive della Camera insieme al direttore generale Giancarlo Zeni.

Il Covid, infatti, non ha agevolato l’individuazione di una soluzione e il decreto per la newco ancora non c’è, nonostante “lo aspettiamo tutti a minuti”, spiega Leogrande, che già tra fine aprile e inizio maggio aveva espresso “l’urgenza e la necessità di mettere in sicurezza l’azienda in un contesto gestito dal Governo”.

A distanza mesi “l’urgenza e l’emergenzialità che avevamo a maggio ce l’abbiamo ancora”, puntualizza il commissario, che rivolge un “appello” all’esecutivo. “Mi permetto di sollecitare fattivamente perché è necessario che questo percorso di trasferimento alla newco si acceleri il più possibile e abbia compimento in tempi più brevi  possibili”, dice Leogrande, assicurando rapporti “ottimali” con i vertici designati della newco e promettendo un’unità di crisi permanente con i sindacati.

L’impatto del Covid è evidente dai numeri. I voli sono precipitati dai 13.521 di febbraio fino ai 1.490 di aprile e 1.996 di maggio, per poi registrare una leggera ripresa nei mesi estivi, fino ai 7.619 voli di agosto (comunque -57% rispetto al 2019).

I passeggeri sono passati dal milione e trecento di febbraio fino ai 47 mila di aprile, per poi segnare una lenta ripresa da maggio fino ai circa 650 mila viaggiatori di luglio e agosto. Stessa dinamica per i ricavi.

A questo va aggiunta la continua modifica delle programmazioni, con le cancellazioni dei voli (anche se su questo Zeni assicura che la compagnia ne ha cancellati meno rispetto alla media dei concorrenti) che sono costate alla compagnia oltre 265 milioni di euro di rimborsi. In questa crisi spicca invece l’esperienza positiva dei voli Covid tested, che è stata presa come modello dalla Iata, e che ora Alitalia potrebbe lanciare anche sui voli internazionali.

In cassa al 30 settembre restano 260 milioni, compresi i 199 milioni di indennizzi per il Covid ricevuti dall’Ue. Soldi quest’ultimi arrivati solo a settembre, dopo un iter “piuttosto lungo e complesso” che ha causato “qualche tensione finanziaria” tra agosto e settembre, spiega Leogrande, annunciando di aver appena presentato al Mise istanza per ottenere anche i restante 150 milioni del contributo: “e anche qui – si appella nuevamente all’esecutivo – sollecito una pronta attivazione della procedura di notifica alla Commissione”.

Intanto proprio Bruxelles si prepara a dare il proprio verdetto sulla procedura aperta per presunti aiuti di Stato: “É corretto dire che la decisione non è troppo lontana nel calendario, abbiamo lavorato molto sul caso”, spiega la vicepresidente della Commissione Ue responsabile della concorrenza, Margrethe Vestager, ricordando il nodo della discontinuità tra la vecchia e la nuova compagnia.

Sul dossier, il cui stallo sarebbe dovuto al braccio di ferro sulle nomine nella newco, resta alta la preoccupazione dei sindacati e della politica. Dalla Fit Cisl all’associazione nazionale piloti sale il pressing perché parta subito la newco.

Un appello alla responsabilità di tutti arriva dai M5s, mentre Fi accusa il governo di non fare abbastanza: “Alitalia – avverte Gelimini – è ancora a rischio fallimento.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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