Argentina, debito: Fernández vuole accordo rapido con Fmi

Il presidente argentino Alberto Fernández.
El presidente argentino Alberto Fernández. (Ansalatina)

BUENOS AIRES. Alla vigilia dall’arrivo martedì a Buenos Aires di una missione del Fondo monetario internazionale (Fmi), il presidente argentino Alberto Fernández ha dichiarato che la firma di un accordo con l’organismo internazionale è “essenzialmente necessario per dare prevedibilità all’economia argentina”.

In una intervista al quotidiano Clarín, il capo dello Stato ha manifestato di avere l’impressione che la titolare del Fmi, Kristalina Georgieva, “comprenda meglio di tutti le difficoltà” che attraversa l’Argentina, da qui il suo interesse a raggiungere “il più presto possibile” un accordo per la ristrutturazione del debito esistente di 44.000 milioni di dollari.

La missione, annunciata giorni fa, rimarrà nella capitale il tempo necesario a “conoscere direttamente i progetti economici e le priorità politiche del governo, per verificare se sia in grado di sostenere il programma sollecitato al Fondo”.

La delegazione del Fmi sarà integrata dalla direttrice aggiunta del Dipartimento dell’Emisfero occidentale, Julie Kozack, dal capo della missione per l’Argentina, Luis Cubeddu, e dal rappresentante del Fmi in Argentina, Trevor Alleyne.

Quello che “più mi interessa – ha sottolineato Fernández – è che continuiamo a lavorare bene, come abbiamo fatto finora, e che possiamo trovare risposte rapide alle inquietudini che hanno (i membri dell’organismo) e che possiamo quindi raggiungere un accordo, un programma, il più presto possibile”.

Il capo dello Stato ha voluto segnalare inoltre che un accordo con il Fmi è “un punto d’arrivo” che mette fine “allo scenario di incertezza che caratterizzava l’Argentina” per quanto riguarda il debito con i creditori privati e con l’organismo internazionale.   Noi – ha concluso – crediamo in una economía in cui lo Stato svolga un ruolo equilibratore quando appaiono squilibri, e poi crediamo in una economia che si muova con lo stimolo degli imprenditori. Credo nel miglior capitalismo, che è il capitalismo che investe, produce e esporta”.

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