Offensiva Macron contro “il separatismo islamista”

Il presidente di Francia, Emmanuel Macron.
Il presidente di Francia, Emmanuel Macron. (ANSA/EPA)

PARIGI.  – “No all’imposizione di una contro-società” contraria ai valori della Repubblica: Emmanuel Macron ha presentato il suo piano d’azione per proteggere i valori fondamentali della République dai cosiddetti “separatismi”, a cominciare da quello dettato dai fondamentalisti islamici.

Un tema sui cui il presidente è stato più volte accusato di “ingenuità” da parte delle opposizioni politiche di destra o di estrema destra.

“Dobbiamo contrastare il separatismo islamista” che “spesso si traduce nella costituzione di una contro-società”, ha avvertito nel corso dell’atteso intervento ai Mureaux, ad una quarantina di chilometri di Parigi. Rinviato più volte, il discorso era particolarmente atteso, a un anno e mezzo dal voto presidenziale del 2022 che potrebbe giocarsi sulle questioni legate alla sicurezza e all’autorità dello Stato.

Per pronunciarlo, Macron ha addirittura saltato la seconda giornata di lavori al vertice Ue di Bruxelles. Facendo attenzione a non stigmatizzare la stragrande maggioranza di musulmani moderati, il leader francese ha invocato un “risveglio repubblicano”, dicendo di voler “costruire un Islam in pace con la Repubblica” ed è passato all’offensiva contro quello radicale.

“L’islamismo radicale è al centro di questa questione: nominiamolo”, ha dichiarato in risposta a chi lo accusa di avere paura di usare questo termine. Ha quindi annunciato che un progetto di legge per “rafforzare la laicità” verrà presentato il 9 dicembre, “115 anni dopo la definitiva adozione” della storica legge del 1905.

Accompagnato da sei ministri, il presidente ha illustrato un arsenale di misure concrete contro la diffusione dell’ideologia islamista. “Un indottrinamento – ha avvertito Macron – che è cresciuto in questi ultimi anni”. Quindi ha fatto esempi choc, come le scuole parallele che insegnano solo preghiere, approfittando dell’inquietante aumento dell’abbandono scolastico.

Tra le misure previste, l’obbligo di istruzione a scuola dai tre anni e non a domicilio, fatta eccezione per motivi di salute. Prevista anche la possibilità di sciogliere associazioni per oltraggio alla dignità della persona o pressioni psicologiche o fisiche. Chi chiede sovvenzioni statali dovrà impegnarsi sui dettami contenuti in una specifica Carta della Laicità.

Macron ha annunciato di voler “liberare l’Islam di Francia dalle influenze straniere” e costruire in Francia “un Islam dei Lumi”, formando gli imam. Le moschee, che spesso hanno un semplice status di associazione, saranno indotte a passare sotto al regime della legge del 1905 con un più rigido controllo dei finanziamenti ed è prevista una clausola “anti-putsch” per evitare che le moschee passino sotto controllo dei radicali.

Poco convinta l’opposizione sia di destra sia di sinistra. Il presidente del Consiglio francese del Culto Musulmano, Mohammed Moussaoui, si è detto invece “rassicurato dalla presentazione di questo piano che deve condurre noi responsabili musulmani a fare la nostra parte contro questi estremisti”.

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