In manovra 6 miliardi assegno unico, si litiga sull’Irpef

Madre e figlia in un negozio d'abbigliamento.
Madre e figlia in un negozio d'abbigliamento. (ANSA)

ROMA.  – Governo al lavoro per mettere a punto la prossima manovra che conterrà, salvo cambiamenti dell’ultima ora, un nuovo “modulo” di riduzione del carico fiscale con l’introduzione dell’assegno unico per i figli, in attesa della più compiuta riforma complessiva dell’Irpef.

Sul fisco le posizioni della maggioranza restano distanti e l’ipotesi di modello tedesco, che piace a Leu e al Pd, trova freddo il Movimento 5 Stelle e totalmente contraria Italia Viva.

In attesa di approvare, domenica, il nuovo quadro macroeconomico nella Nadef, l’esecutivo comincia a studiare le misure da mettere in campo sfruttando da un lato i circa 21-22 miliardi di extradeficit programmato (al 7% nel 2021, 1,3 punti in più del tendenziale), dall’altro le risorse che arriveranno quando sarà operativo il Next generation Eu, che sta subendo, però, rallentamenti nella trattativa tra gli Stati.

Per il prossimo anno, ha spiegato ieri in tv il ministro Roberto Gualtieri, il mix di indebitamento e fondi Ue consentirà una “espansione fiscale” di 40 miliardi, che serviranno per rafforzare il rimbalzo del Pil dal +5,1% al +6%. E che andranno orientati alla ripresa, in linea con il Recovery Plan italiano di cui saranno presentate le prime indicazioni più puntuali a Bruxelles il 15 ottobre, insieme alla bozza della manovra.

Non sarà, però, la legge di Bilancio a introdurre la reforma fiscale: già le linee guida del Recovery presentate in Parlamento – che esprimerà il primo voto di indirizzo sulle priorità per l’uso dei fondi europei alla Camera il 6 ottobre –  si indicava un percorso a tappe, con una delega fiscale da approvare entro l’anno e i decreti attuativi da chiudere nel 2021.

I vertici di Pd e M5S hanno rilanciato l’apertura di un tavolo per scrivere la nuova Irpef ma le indiscrezioni di stampa sull’opzione per il modello alla tedesca dell’aliquota continua – che si calcola con un algoritmo in base a ciascun reddito – hanno fatto infuriare i renziani: “Italia Viva ha detto in tutti i modi che non è d’accordo sul sistema tedesco. Vorrebbe fare questa discussione nelle riunioni” e non “sui giornali”, ha detto secco il responsabile economico Luigi Marattin.

Ma “per ora niente è deciso, né sui tempi né sui contenuti”, chiarisce un esponente di governo, rimandando a un tavolo politico che al momento non è stato nemmeno convocato.

Intanto la manovra conterrà un nuovo step sul fisco che passerà da un lato per l’introduzione dell’assegno unico – la delega è pronta, manca l’ultimo ok del Senato – per cui dovrebbero essere stanziati 6 miliardi che si aggiungeranno ai circa 15 miliardi del riordino degli attuali aiuti alla famiglia, dalle detrazioni per i figli a carico ai vari bonus.

Dovrebbero arrivare anche i circa 2 miliardi necessari a stabilizzare il taglio del cuneo fiscale fino a 40mila euro di reddito scattato da luglio: i 100 euro in busta paga, infatti, sono già strutturali per i redditi fino a 28mila euro, mentre tra questa soglia e i 40mila euro è stata introdotta una detrazione per 6 mesi (fino a dicembre) che si riduce fino ad azzerarsi via via che aumenta il reddito, proprio in attesa della più complessiva revisione dell’Irpef.

Per rilanciare il mercato del lavoro, l’esecutivo starebbe valutando anche un pacchetto di nuovi sgravi contributivi sulle assunzioni a tempo indeterminato, che potrebbe arrivare al 100% per i contratti stabili per gli under 35, e ridursi al 50% per gli altri.

A questo si affiancherà anche il finanziamento per circa 5 miliardi, grazie ai fondi europei, dello sconto del 30% per tutti gli assunti nel Mezzogiorno, introdotto con il decreto agosto.

(di Silvia Gasparetto/ANSA)

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