Il maltempo non molla, famiglie evacuate e incubo fango

A Monteforte Irpino dove un fiume di fango e detriti ha colpito il centro dell'Avellinese trascinando anche alcune auto,
A Monteforte Irpino dove un fiume di fango e detriti ha colpito il centro dell'Avellinese trascinando anche alcune auto, 27 settembre 2020. ANSA/PER GENTILE CONCESSIONE DI 'NEWS DELLA CITTA''

ROMA. – Campi e strade invasi da acqua e fango in alcuni territori delle campagne al Centro e al Sud, dove il maltempo ha sradicato piante, divelto serre e travolto auto. Toscana e Campania sono tra le regioni più colpite, ancora sotto osservazione con decine di famiglie che sperano di poter rientrare nelle proprie case.

L’autunno che si è abbattuto con violenza in queste ore sull’Italia ha già provocato seri problemi nelle aree tra Salerno e Avellino mentre nel resto della Penisola si contano i danni dei giorni scorsi con le operazioni di messa in sicurezza di alcuni edifici e strutture danneggiati. E a Cagliari in una delle biblioteche dell’università è crollato una parte del controsoffitto, per fortuna di notte, quando l’ateneo era chiuso.

Nubifragi e smottamenti a cui si è aggiunto un brusco calo delle temperature: tra le più basse – secondo Meteo.it – negli ultimi 50 anni a settembre. Le maggiori preoccupazioni si sono comunque concentrate nel Salernitano ed in particolare su Sarno, dove ancora incombe lo spettro della drammatica frana che si verificò nel 1998 per un’alluvione.

“Nella città molte famiglie sono state evacuate – ha spiegato il presidente della Provincia Michele Strianese – a causa degli smottamenti che hanno portato a valle fango e detriti. Parliamo di 250 persone”. Queste ultime potrebbero tornare presto alle proprie abitazioni con il progressivo miglioramento delle condizioni del tempo.

La situazione di allerta meteo ‘arancione’, che era in vigore per dissesto idrogeologico diffuso, è leggermente migliorata passando ad un livello ‘giallo’. Ma c’è massima attenzione alle aree più a rischio, dove le precipitazioni hanno reso i terreni particolarmente saturi di acqua e in cui gli incendi verificatisi potrebbero ora provocare smottamenti.

“Le immagini terribili del passato – ha proseguito ancora il presidente della Provincia – non devono più ritornare, la sicurezza dei nostri territori per noi è una priorità assoluta”.

È pesante il bilancio dei danni anche in provincia di Avellino. Particolarmente colpito il comune di Monteforte, dove un fiume di fango e detriti ha invaso il centro storico e una decina di famiglie sono state fatte evacuare dalla Protezione Civile, trascorrendo la notte nei locali di una scuola elementare.

Soffre anche il Centro Italia. In Toscana è stato dichiarato lo stato di emergenza regionale per i problemi causati dal maltempo nei giorni scorsi soprattutto nel Livornese, a Grosseto, Pisa, Siena e Firenze. I vigili del fuoco, che in 24 ore sono stati impegnati in un migliaio di interventi in tutta Italia, sono stati alle prese con le operazioni di messa in sicurezza a strutture ed edifici danneggiati a Livorno mentre solo in Campania le squadre dei pompieri hanno svolto più di cinquecento interventi.

Il monitoraggio della Coldiretti su frane e smottamenti descrive una situazione di emergenza costante. I cambiamenti climatici hanno fatto esplodere il pericolo idrogeologico su un territorio indebolito dalla cementificazione e dall’abbandono – sottolinea l’associazione di rappresentanza degli agricoltori – con il risultato che sono saliti a 7252 i comuni italiani, ovvero il 91,3% del totale, che sono a rischio frane o alluvioni secondo le elaborazioni effettuate dalla stessa Coldiretti su dati Ispra.

Una situazione aggravata dal fatto che – continua la Coldiretti – negli ultimi 25 anni si è perso in Italia oltre un quarto (-28%) della superficie agricola utilizzabile in Italia, ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari, a favore di asfalto e cemento.

Secondo Coldiretti, la situazione delle provincia di Salerno “è la punta dell’icerberg di una drammatica emergenza che ha colpito a macchia di leopardo le campagne lungo tutta la Penisola dove si sono triplicate le tempeste rispetto allo scorso anno nell’ultima settimana di settembre che ha fatto segnare sull’Italia ben 89 eventi estremi tra nubifragi, tornado, bombe d’acqua, grandinate, vento forte”.

A Cagliari, invece, si è rischiata la tragedia. L’ondata di maltempo con forti raffiche di maestrale e temporali che si è abbattuta sul territorio negli ultimi giorni ha provocato il crollo di una parte del controsoffitto della biblioteca di Ingegneria dell’università, rendendola inagibile. A

causare il crollo, avvenuto durante la notte, è stata un’infiltrazione d’acqua dovuta all’abbondante pioggia dei giorni scorsi. “Se fosse successo solamente poche ore più tardi – dicono alcuni studenti – la nostra incolumità sarebbe stata messa seriamente a repentaglio”.

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