Asintomatici, anche test rapidi per individuarli

Personale sanitario della Asl di Roma 1, preparano i tamponi controllo coronavirus..
Personale sanitario della Asl di Roma 1, preparano i tamponi controllo coronavirus. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – Le persone asintomatiche, che hanno l’infezione da SARS-CoV-2 ma non i sintomi, presentano in naso e torace la stessa quantità di virus di una persona con l’infezione e i sintomi, come tosse, raffreddore o febbre,. Il dato, pubblicato sulla rivista Thorax da Joon Seo Lim, dell’Asan Medical Center di Seul, suggerisce la possibilità che gli asintomatici siano non meno contagiosi e che diano un importante contributo alla trasmissione del virus e al perdurare della pandemia.

Per questo bisogna estendere il più possibile il volume dei test diagnostici, avvalendosi anche di quelli rapidi per scovare quanti più asintomatici possibile, ha detto all’ANSA Roberto Cauda, direttore della UOC di Malattie Infettive del Policlinico Gemelli IRCCS di Roma e ordinario di Malattie Infettive all’Università Cattolica di Roma.

La capacità degli asintomatici di trasmettere il virus non viene messa in discussione, secondo l’esperto, nemmeno da un’altra ricerca pubblicata sulla rivista Plos Medicine, secondo la quale le persone asintomatiche non supererebbero il 20% del totale dei positivi al nuovo coronavirus. Si tratta, anzi, di un dato che mette in luce ancora una volta un tallone di Achille delle capacità di contenimento della pandemia, ovvero proprio la presenza di asintomatici e pauci-sintomatici che sfuggono alle autorità sanitarie.

Gli esperti coreani hanno tenuto sotto osservazione e in isolamento un gruppo di 213 individui risultati positivi al virus: di questi, a sei giorni dal primo tampone, è rimasto asintomatico quasi il 20% (41). Il tampone è stato anche ripetuto dopo 13 giorni e si è visto che tutti i positivi, anche in assenza di sintomi, avevano una carica virale comparabile.

“Considerando che la maggior parte degli individui asintomatici con infezione da SARS-CoV-2 è probabile non venga intercettata e continui quindi a fare la vita di sempre (sfugge insomma all’isolamento), questi individui potrebbero avere un ruolo essenziale nella trasmissione del virus responsabile della COVID-19 e quindi nel perdurare della pandemia”, scrivono gli autori.

“Quindi i nostri dati aggiungono ulteriore sostegno all’importanza dell’uso della mascherina da parte di tutti, indipendentemente dalla presenza di sintomi, e suggeriscono che i test per il SARS-CoV-2 dovrebbero essere estesi per intercettare gli asintomatici specie nei settori a rischio come nelle strutture sanitarie e residenziali”.

“Non possiamo permetterci di ridurre le misure di prevenzione come l’uso di mascherine e il distanziamento sociale – ribadisce Cauda – e dobbiamo scovare gli asintomatici il più possibile, con tutti i metodi a disposizione, in particolare i test rapidi che, seppur con dei limiti, consentono di intercettare un numero molto elevato di asintomatici”, che si confermano essere all’incirca il 20% dei positivi anche nella meta-analisi condotta da Diana Buitrago-Garcia dell’Università di Berna.

Il ruolo degli asintomatici nella trasmissione della malattia, conclude Cauda, è dunque ascrivibile a questo 20% come già diversi studi sperimentali avevano suggerito.

(di Paola Mariano/ANSA)

 

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