Presidente Mattarella: “Vigili sul Covid, ma il futuro chiede la ripresa”

Il Presidente Sergio Mattarella, con il Presidente della Repubblica Federale di Germania Frank-Walter Steinmeier passano in rassegna un reparto schierato che rende gli onori, in occasione della visita ufficiale.
Il Presidente Sergio Mattarella, con il Presidente della Repubblica Federale di Germania Frank-Walter Steinmeier passano in rassegna un reparto schierato che rende gli onori, in occasione della visita ufficiale. (Foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

MILANO. – Non si può ancora abbassare la guardia contro il coronavirus, ma il futuro chiede la ripresa. E Italia e Germania sono in prima linea, con la stessa intesa mostrata ancora una volta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e da quello della Repubblica federale tedesca Frank-Walter Steinmeier, che dopo avere in questi anni ricucito i rapporti tenendo fisso l’asse dell’Ue contro le derive populiste, a Milano hanno rilanciato la necessità di un fronte comune contro il coronavirus.

“Sono molto contento di essere qua. Da molti mesi non ci vediamo, era la volta buona per abbracciarci ma non si può”, ha sorriso Steinmeier, salutando Mattarella a Palazzo Reale, prima tappa della visita ufficiale in cui mascherine e distanziamento non hanno nascosto il feeling fra i due capi di Stato, legati da un forte comune sentire europeista.

“All’amicizia italo-tedesca si aggiunge la nostra personale amicizia: per questo ti ho chiamato ‘caro amico Frank-Walter'”, ha detto l’inquilino del Quirinale, che ha più volte sottolineato come il rapporto bilaterale fra Italia e Germania debba essere d’esempio, nel corso di una giornata chiusa alla Scala, con l’inno alla Gioia, dopo il pranzo a Palazzo Reale, una visita al Duomo e una tavola rotonda sulla ‘rinascita ai tempi del Covid’.

E’ stata una visita “con un profondo significato di integrazione europea”, ha sottolineato Mattarella, riconoscendo che “la posizione della Germania è stata decisiva” nei drammatici mesi in cui l’Europa ha dovuto reagire alla pandemia. “Tutti ricordiamo l’iniziativa franco-tedesca fondamentale per superare pigrizie e ritardi”, ha aggiunto, riservando più tardi un riferimento più esplicito a chi, come l’Olanda, più si è opposto al Recovery Fund.

“Negli ultimi 25 anni, fra i grandi Paesi del G7 solo Germania e Italia hanno avuto un avanzo primario costante – ha osservato -. Senza polemiche, questo va detto rispetto all’uso di categorie arbitrarie, come Paesi cultori della frugalità o non frugalità”.

Le risorse in arrivo dall’Europa aiutano a guardare avanti. La speranza è di essersi messi alle spalle la fase più dura, quella raccontata in mattinata ai due capi di Stato dai medici e da alcuni malati, intubati in ospedali lombardi e risvegliati nelle terapie intensive di quelli tedeschi. “Abbiamo di fronte a noi un percorso che speriamo si concluda in fretta, ma dobbiamo approcciarci a un futuro che che ci interpella su prospettive di ripresa”, ha chiarito Mattarella.

E non è ancora a portata di mano la soluzione definitiva, il vaccino. “Deve essere accessibile per tutti, il virus può essere sconfitto se lo sconfiggeremo ovunque”, ha sottolineato Steinmeier, dopo aver ascoltato cinque prestigiosi punti di vista nel panel del pomeriggio al Pirelli Bicocca Hangar.

All’ombra dei Sette Palazzi celesti dell’artista tedesco Anselm Kiefer, che rappresentavano le rovine dell’Occidente dopo la Seconda guerra mondiale e la proiezione del futuro possibile, il sovrintendente della Scala, Dominique Meyer, ha raccontato la voglia dei teatri di andare avanti, ma anche “il problema di trovare il modo di dare al pubblico fiducia”.

L’ad di Enel, Francesco Starace, ha sottolineato come il Covid abbia accelerato la transizione energetica, mentre Francesca Bria, presidente del Fondo Innovazione, ha illustrato l’importanza di “un nuovo Umanesimo digitale, perché la digitalizzazione va indirizzata”. “L’Europa con il Coronavirus ha finalmente dato risposte importanti per il sostegno e il rilancio dell’economia reale”, ha osservato l’economista Marco Fortis.

Gli scienziati sono invece impegnati nella corsa al vaccino. “Il nemico si affronta cooperando – la raccomandazione di Alberto Mantovani, immunologo, direttore scientifico di Humanitas -. Ci sono oltre 300 ipotesi di vaccino, e c’è almeno un buon ‘cavallo’ italiano. Un altro è nato nella Repubblica Federale tedesca. Non è importante arrivare primi ma arrivare bene”.

Roma e Berlino condividono il principio di “collaborazione aperta e inclusiva” nella ricerca del vaccino. E Mattarella avverte: l’attenzione nei confronti di medicina e ricerca non deve essere “effimera” ma “permanere stabilmente in futuro con un lavoro in comune”.

(di Paolo Cappelleri/ANSA)

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