Coronavirus in Italia: contagi stabili, sei le vittime. Con le scuole, salirà l’indice Rt

Studenti in presidio sotto al Ministero dell'Istruzione con striscioni e cartelli per protestare contro la gestione della scuola nella crisi e la questione maturità
Studenti in presidio sotto al Ministero dell'Istruzione con striscioni e cartelli per protestare contro la gestione della scuola nella crisi e la questione maturità, Roma, 28 maggio 2020. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA. – A meno di due giorni dall’attesa e temuta riapertura delle scuole la curva dei contagi da coronavirus si mantiene alta, appena sopra i 1.500 nuovi positivi in 24 ore, mentre le vittime scendono dalle 10 di venerdì a 6. I tamponi pur in calo restano sopra quota 92 mila prima della prevedibile flessione del weekend.

Il ritorno in classe, che lunedì riguarderà 12 regioni (e una provincia autonoma, quella di Trento) su 20, farà prevedibilmente salire il numero dei nuovi positivi, portando un nuovo fattore potenziale di infezione nelle famiglie, specie per gli anziani e i più fragili, dopo quello costituito dalle vacanze e dalla movida.

Le previsioni sull’impatto della riapertura delle scuole risalgono allo scorso aprile, quando il Comitato tecnico scientifico stimò in 0.4 l’aumento dell’Rt (indice di contagiosità), come emerge da allegati ai verbali dell’organismo desecretati alcuni giorni fa. Rt nazionale che è stato a lungo sotto quota 1 – la soglia di sicurezza – prima di superarla nelle ultime settimane.

Ci vorranno almeno una decina di giorni, avvertono gli esperti, per vedere i primi effetti sui contagi del ritorno degli studenti e del personale docente e ausiliario nelle aule.

Nel frattempo si è quasi perso il conto dei focolai di Covid-19 che si sono andati accendendo in tutta Italia. Tra gli ultimi quello in una azienda casearia in provincia di Udine, con una decina di positivi alla ‘Cepparo’, individuati con uno screening tra i lavoratori. una decina i contagi da coronavirus rilevati tra i lavoratori di una azienda casearia, la ‘Cepparo’, in provincia di Udine, dopo uno screening avviato tra i lavoratori. Ora si procederà con il tracciamento tra familiari e contatti stretti del personale.

A Roma, capoluogo di una regione ormai stabilmente tra le prime per nuovi contagi, si monitora la comunità peruviana, con un’indagine epidemiologica su alcuni luoghi di aggregazione. Altro caso a La Spezia, provincia nella quale i numeri dei positivi sono in costante crescita: 79 su 112 totali in Liguria, 832 in sorveglianza attiva su 1.828 nella regione. Ci sono poi 4 positivi al coronavirus nell’ospedale di Alessandria, tutte infermiere secondo fonti sindacali; potrebbero essere state contagiate da un ginecologo ricoverato dopo essere andato al lavoro nonostante la febbre alta.

Intanto la Sardegna, che ha subito un forte impatto dell’epidemia con le vacanze estive e il turismo, ha deciso di imporre il tampone entro 48 ore dallo sbarco a chi arriverà sull’isola senza un certificato di negatività conseguente a test sierologico o allo stesso esame molecolare. Una sorta di alternativa alla ‘patente di immunità’ richiesta inutilmente mesi fa dal governatore di centrodestra Christian Solinas.

E così si torna ai numeri giornalieri dell’epidemia. Calano leggermente i contagi, se ne sono registrati 1.50, mentre il giorno prima erano stati 1.616 nuovi. Il totale dei contagiati, compresi vittime e guariti, è di 286.297. Con 6 vittime il totale dei morti dall’inizio della pandemia è di 35.603. I guariti e dimessi sono complessivamente 213.191, ben 759 più di ieri. Oltre 92 mila i tamponi effettuati, 6 mila circa in meno.

I pazienti in terapia intensiva aumentano di 7 unità arrivando a 182. I ricoverati con sintomi sono ora 1.951 (+102), in isolamento domiciliare si trovano 35.370 persone (+627). Gli attualmente positivi aumentano di 736 e sono ora 37.503. Nessuna regione fa registrare zero nuovi casi, guida la Lombardia con 269 positivi trovati, secondo i dati del ministero della Salute.

(di Luca Laviola/ANSA)

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