Navalny: Mosca vuole inviare i suoi investigatori a Berlino

Il leader dell'opposizione russa Alexei Navalny, Immagine d'archivio.(ANSA/AP)

MOSCA.  – Mosca chiede di mandare gli investigatori a Berlino per seguire le indagini su Navalny, convinta che l’avvelenamento del maggiore oppositore di Putin sia solo una messinscena.

Ma la Germania è convinta che “la Russia abbia a disposizione tutte le notizie di cui ha bisogno” per condurre le proprie indagini, come ha spiegato il  portavoce della cancelliera Angela Merkel, Steffen Seibert, aggiungendo che da Mosca non è arrivata alcuna richiesta formale in tal senso.

Una lieve apertura alla condivisione di informazioni è arrivata però dalla procura di Berlino: “L’ufficio del procuratore generale di Berlino – ha scritto su twitter – ha ricevuto l’incarico dal dipartimento di Giustizia del Senato della città di soddisfare la richiesta” di Mosca “di assistenza legale e di ottenere informazioni sullo stato di salute di Navalny – previo suo consenso. Al momento non sono disponibili ulteriori informazioni”.

Quello che, al momento, è certo è che La Russia non intende abbassare i toni sulla vicenda. “Tutto questo incidente non può non farci pensare ad una sporca messinscena”, ha detto il rappresentante della Russia all’Onu, Vasili Nebenzya.   Questo – ha detto al Consiglio di sicurezza dell’Onu – ci porta a una domanda retorica che i latini ponevano in questi termini: ‘Cui bono? Is fecit cui prodest. Lo ha fatto quello per il quale è conveniente'”.

Sulla stessa lunghezza d’onda  Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, secondo il quale le accuse di Berlino sono “infondate” e Berlino non ha fornito ai russi le informazioni necessarie sul caso.

Secondo il governo tedesco però, i test mostrano senz’ombra di dubbio che Navalny è stato avvelenato con una neurotossina della classe Novichok, sviluppata in Unione Sovietica negli anni ’70 e ’80. Si tratta dello stesso tipo di sostanza che, stando alla Gran Bretagna, fu usata due anni e mezzo fa dai servizi russi per tentare di uccidere a Salisbury l’ex spia doppiogiochista Serghiei Skripal.

Date queste premesse, è inevitabile che i sospetti si concentrino sul governo russo, che a questo punto rischia nuove sanzioni da parte dei Paesi Ue e Nato. Molti osservatori temono che Navalny sia stato vittima di un tentativo di omicidio: l’ennesimo ai danni di un avversario di Putin.

Eppure la Russia non indaga. Ritiene che non ce ne sia motivo perché, a suo dire, non ci sarebbero prove che Navalny sia stato avvelenato. I medici russi dell’ospedale di Omsk, dove il dissidente è stato ricoverato prima di essere portato a Berlino in aeroambulanza, affermano di non aver trovato tracce di tossine.

Ma tanti sospettano che i medici russi abbiano seguito più le indicazioni degli 007 di Mosca che le procedure sanitarie e il governo tedesco ha già fornito all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) i dati a sua disposizione.

Navalny è collassato su un aereo in volo da Tomsk a Mosca e probabilmente è riuscito a salvarsi solo perché il pilota ha effettuato un atterraggio di emergenza a Omsk, dove l’oppositore ha subito ricevuto cure mediche. Si sospetta che Navalny sia stato avvelenato con una tazza di tè che ha bevuto all’aeroporto di Tomsk prima dell’imbarco. Il trascinatore delle proteste anti-Putin era in Siberia per un tour in vista delle elezioni locali, che si sono aperte proprio oggi in 83 regioni della Russia.

Per Putin, la cui popolarità è in calo, si tratta di un’importante prova in vista delle elezioni parlamentari del prossimo anno.  Prima di finire in coma, Navalny stava promuovendo la sua strategia del “voto intelligente” contro il leader del Cremlino: concentrare le preferenze sul candidato con maggiori probabilità di battere quello di Putin.

Si tratta di una tattica che ha funzionato benissimo l’anno scorso, quando, dopo un’estate di proteste, il partito di Putin “Russia Unita” perse numerosi seggi al Consiglio comunale di Mosca.

(di Giuseppe Agliastro/ANSA)

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