Tensione sul referendum. Centrodestra: “Alle regionali 7-0”

Comitato per il NO nel Referendum al taglio dei parlamentari.
Comitato per il NO nel Referendum al taglio dei parlamentari.

ROMA. – Sale la tensione sul referendum. La sfida tra i sostenitori del taglio dei parlamentari e i loro oppositori passa dalle colonne dei giornali alla piazza: nel prossimo fine settimana, l’ultimo prima dell’apertura delle urne, sono in programma manifestazioni contrapposte del fronte dei sì e quello del no.

Cresce la polemica anche sulle regionali e soprattutto sul valore politico nazionale da attribuire alle sfide locali, con i leader dell’opposizione convinti che alla fine batteranno i giallorossi con un sonoro 7 a 0. Intanto Luigi Di Maio fa la voce grossa all’interno dei Cinque Stelle.

Prima sottolinea che il Movimento ha bisogno di una leadership forte, poi lancia un messaggio chiarissimo ai ‘malpancisti’, insofferenti verso l’alleanza con i dem’: “Nessuno provi a minare il governo e rapporti con il Pd, regionali e altre cose”.

Intanto, si attende la direzione Dem che sancirà la scelta del sì, malgrado l’appello di Emma Bonino perché i dem escano “dal limbo” e appoggino il no. “L’affermazione del sì sarebbe una vittoria di Pirro. E io ne ho viste troppe di vittorie di Pirro per accodarmi a una posizione demagogica”, dichiara la leader radicale al banchetto di Più Europa di Porta Portese, uno dei trenta allestiti dal suo partito in giro per l’Italia.

Un referendum che continua a dividere il centrosinistra. Il dem Goffredo Bettini, considerato molto vicino al segretario Nicola Zingaretti, attacca a testa bassa i fautori del no: “Il mio ideale – dichiara a La Stampa – non è l’alleanza con i Cinque stelle, ma la politica ha le sue necessità” e “il No – affonda Bettini – potrebbe rappresentare una pietra tombale di ogni cambiamento”.

Molto più sfumato il giudizio di Roberto Speranza: “Noi che stiamo al governo non dobbiamo politicizzare eccessivamente questo referendum. Nelle prossime ore – annuncia il ministro alla festa de “Il Fatto” – sentirò gruppi dirigenti del mio partito e valuteremo la posizione migliore da dare. Personalmente dico che in questa fase è sbagliato un eccessivo protagonismo del governo su una vicenda che riguarda la Costituzione, una cosa è il governo una cosa è il referendum”.

Intanto, ospite del forum Ambrosetti, Matteo Salvini fa capire di guardare con molto più interesse al voto sui governatori che al referendum sul taglio dei parlamentari. Alle regionali, infatti, dice chiaramente che punta a fare cappotto: “Quello che mi pongo come obiettivo è il 7 a 0. Aspetto la sera del 21 settembre per contare i voti veri che – osserva il Capitano – saranno sorprendenti anche in Campania”.

Anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni pensa che l’en plein sia alla loro portata: “Il nostro obiettivo è vincere in tutte le Regioni in cui ci siamo candidati e non lo considero neanche un obiettivo così distante”, afferma dal suo tour elettorale a Pesaro.

Un passaggio elettorale che ovviamente secondo il leader della Lega segnerà un punto di non ritorno per la maggioranza di governo: “La Lega vuole dare certezza e futuro al nostro Paese tornando a governare. Le regionali saranno molto significative. Non vediamo l’ora di tornare a fare le cose meglio rispetto a quando avevamo alleati bizzarri che bloccavano tutto”.

Molto critica con il premier anche Forza Ialia: “Non mi sorprende affatto che Giuseppe Conte se ne infischi del risultato delle regionali del 21 settembre. Conoscendo l’attaccamento dell’avvocato alla poltrona – aggiunge il portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato Giorgio Mulè – ribadisco che non hanno dignità né lui né il suo governo”.

(di Marcello Campo/ANSA)

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