Boss scarcerati, l’opposizione contro Bonafede

Alfonso Bonafede, ministro della giustizia, nell'aula della Camera dei Deputati
Alfonso Bonafede, ministro della giustizia, nell'aula della Camera dei Deputati in occasione del question time sull'emergenza coronavirus, Roma 25 marzo 2020. ANSA / FABIO FRUSTACI

ROMA. – L’opposizione di centro-destra torna ad attaccare il ministro della Giustizia per la vicenda delle scarcerazioni di boss per ragioni di salute legate all’emergenza Coronavirus, con tanto di richiesta di dimissioni. Stavolta la polemica si incentra sui dati dei detenuti in alta sicurezza o al 41 bis rimasti in detenzione domiciliare, anche dopo i due decreti varati a maggio dal governo per arginare questo fenomeno.

Sono 112 in tutto e tra loro ci sono mafiosi e trafficanti di droga, scrive il quotidiano la Repubblica. Altri 111, i più pericolosi, sono invece tornati dietro le sbarre proprio per effetto di quei provvedimenti che hanno imposto alla magistratura di rivalutare le proprie decisioni alla luce del mutato quadro dell’emergenza Covid 19.

Quelle scarcerazionni sono state “decise dalla magistratura in piena autonomia e indipendenza nel bel mezzo della pandemia”, replica Alfonso Bonafede, annunciando di aver “già avviato uno stretto monitoraggio per verificare l’applicazione dei due decreti antimafia”.

Si tratta di una polemica strumentale, reagiscono M5S e Pd. Sulla stessa linea si schiera il Garante nazionale delle persone private della libertà Mauro Palma: “Di persona detenuta al 41 bis attualmente ancora ai domiciliari ce n’è una sola”, dice riferendosi al caso del boss della camorra Pasquale Zagaria e invitando tutti a rispettare le decisioni della magistratura.

A chiedere a Bonafede di lasciare è innanzitutto Fratelli d’Italia “È scandaloso che 112 mafiosi e narcotrafficanti scarcerati durante il lockdown non siano mai tornati dietro le sbarre e si trovino ancora ai domiciliari. Il ‘sommo scarceratore di boss’ Bonafede aveva giurato che dopo averli liberati li avrebbe riportati uno ad uno in galera, ma era una colossale menzogna e ora si dimetta”, attacca Giorgia Meloni.

Richiesta ribadita dal capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida, che parla di uno schiaffo a “chi quotidianamente combatte la mafia” e di “una conferma del fallimento dell’esecutivo guidato da Conte”.

“Bonafede è un presunto ministro che sta coprendo il Paese di vergogna- accusa da Forza Italia Maurizio Gasparri-. Conte, Bonafede, i grillini, con la complicità del Pd, di Renzi e di Leu, hanno favorito i boss delle cosche”. E di governo “incapace” parla anche il leader della Lega Matteo Salvini, mentre l’ex sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone definisce una “beffa” i decreti Bonafede.

Il Guardasigilli tira dritto e in un post su Facebook rivendica la scelta dei due decreti che hanno imposto ai giudici “di rivalutare, con il parere obbligatorio delle direzioni distrettuali antimafia, la posizione di tutti i detenuti per reati gravi posti ai domiciliari”. E sottolinea che grazie a quei provvedimenti che portano la sua firma i detenuti finiti ai domiciliari per decisione dell’autorità giudiziaria “sono tornati davanti a un giudice”, che ha comunque deciso “in assoluta autonomia”.

Dal ministero fanno notare come ci sia stata in questi mesi una crescita esponenziale dei detenuti tornati dietro le sbarre per effetto delle nuove valutazioni dei giudici: erano una cinquantina a metà giugno e determinante è stato l’impegno del Dap anche nella ricerca di posti in strutture ospedaliere penitenziarie.

“Il decreto del governo, a cui la Lega e FI si sono opposti, ha consentito, senza violare le prerogative della magistratura di sorveglianza, di far tornare in carcere centinaia di detenuti col 41 bis che erano stati messi agli arresti domiciliari” sottolinea anche il vice presidente dei senatori del Pd Franco Mirabelli.

“L’emergenza sanitaria nei penitenziari è sempre stata sotto controllo” assicura il presidente della Commissione Giustizia della Camera Mario Perantoni (M5S), secondo cui le parole del Garante “hanno l’effetto di smascherare l’infondatezza e l’inconsistenza delle accuse levate in queste ore nei confronti del ministro Bonafede che ha contrastato efficacemente le numerose e inedite difficoltà della situazione”.

Lascia un commento