Commercialisti accolti in Senato, ma sciopero resta

Panoramica dell'aula del Senato.
Panoramica dell'aula del Senato. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

ROMA. – Lo sciopero dei commercialisti rimane confermato dal 14 al 22 settembre. E ciò sebbene, all’orizzonte, potrebbe esserci tanto la cancellazione delle sanzioni per chi effettua pagamenti in ritardo (dal 20 agosto al 30 settembre), quanto l’invito a partecipare attivamente al tavolo técnico (governativo) sulla riforma del fisco e della giustizia tributaria.

É quel che emerge al termine degli incontri che oggi i vertici dei sindacati Anc, Adc, Aidc e Ungdcec Marco Cuchel, Maria Pia Nucera, Andrea Ferrari e Matteo De Lise (in rappresentanza delle altre sigle che hanno promosso l’agitazione, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, ed Unico) ed il presidente e vicepresidente del Consiglio nazionale Massimo Miani e Giorgio Luchetta hanno tenuto nelle stanze di palazzo Madama.

I primi ad accogliere i professionisti son stati gli esponenti della Consulta dei parlamentari commercialisti, coordinata dal senatore di FdI Andrea de Bertoldi: l’organismo, ha riferito, ha fornito “un sostegno trasversale tra maggioranza ed opposizione per rispondere alle richieste” della categoria, “spesso ignorata nei percorsi normativi”.

A seguire, la delegazione ha avuto un colloquio col presidente della commissione Finanze di palazzo Madama Luciano D’Alfonso (Pd), che si è fatto promotore di un dialogo (in tempi stretti) tra i commercialisti ed il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

Aperture “significative” quelle incassate, ma il malcontento della categoria, che ha proclamato l’astensione del lavoro per il ‘niet’ governativo alla proroga dei versamenti al 30 settembre, non si accontenta delle buone intenzioni, puntando ad “atti concreti”.

In attesa di parlare col titolare del dicastero di via XX settembre, perciò, i professionisti ribadiscono che incroceranno le braccia: per 8 giorni, dal 14 settembre, non invieranno la seconda “tranche” delle comunicazioni Iva trimestrali, (la Li.pe), e diserteranno le udienze nelle commissioni tributarie.

“Non è sufficiente, quanto ascoltato, per fare marcia indietro”, ammette il presidente dell’Anc Cuchel.  Eppure, s’inserisce la guida dell’Ordine nazionale Miani, il dialogo è stato “ottimo”. Adesso, però, occorrono “segnali concreti di ascolto e di rispetto” dall’Esecutivo, chiosa.

(di Simona D’Alessio/ANSA)

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