In Germania scuole già aperte, virus sotto controllo

Una madre accompagna una bambina a una suco9la in Berlino.
Studenti vanno a scuola in Berlino. (Ansa)

BERLINO.  – Sono stati i primi a tornare fra i banchi, nell’estate della pandemia, agli inizi di agosto, e gli scolari tedeschi in Germania costituiscono per ora un precedente rassicurante in Europa: anche se sono numerose le scuole colpite da casi di contagio, non sono stati segnalati per ora focolai rilevanti, stando all’istituto Robert Koch, consultato dall’ANSA.

E la politica di Angela Merkel in materia è molto decisa: si vuole evitare ad ogni costo un nuovo lockdown ai ragazzi, e in presenza di infezioni si procede a isolare singoli gruppi piuttosto che chiudere interi istituti.

Del resto la Bundeskanzlerin ha affrontato la questione alle prime battute della sua conferenza annuale con la stampa: si tratta di un tema che ha assoluta priorità nella sua agenda, perché “i bambini non dovranno essere i perdenti della pandemia”, ha scandito, “e la scuola non dovrà lasciare indietro nessuno”.

Per questo sono stati decisi anche cospicui investimenti per digitalizzare gli istituti: un tasto debole del sistema scolastico tedesco.

Alla luce delle diverse gestioni regionali (l’istruzione è competenza dei Laender) si è anche stabilito di armonizzare le misure da rispettare in aula. Fatta eccezione per l’uso delle mascherine, che viene ancora regolato dalle amministrazioni locali.

Le scuole sono state riaperte a partire dal primo agosto (il primo Land è stato il Meclemburgo-Pomerania) e il nuovo anno è ripartito ormai quasi in tutte le regioni (mancano all’appello soltanto Baviera e Baden-Wuerttenberg, che riapriranno nelle prime due settimane di settembre).

I dati aggregati a livello nazionale per ora non sono disponibili e il ministero federale rimanda alle singole regioni, nonostante il nervosismo del momento: da fine luglio il Covid si sta diffondendo di nuovo e nelle ultime settimane si segnalano oltre 1.500 nuovi casi al giorno.

Le scuole però, per ora, non costituirebbero l’epicentro dell’allarme, provocato per lo più dal ritorno dei vacanzieri all’estero: a Berlino fino al 21 agosto erano 37 le scuole colpite dal Covid (il 4,5% delle 825 presenti nella capitale), secondo il Berliner Zeitung, che riporta anche di 7 casi di asili toccati dal contagio su 2700.

Giorni fa hanno provocato un certo scalpore i dati provenienti dalla Renania Palatinato, con un centinaio di scuole colpite. Ma anche lì le chiusure sono state pochissime: si interviene “chirurgicamente”, mettendo in quarantena classi e insegnanti. In Norderno-Vestfalia le scuole colpite dall’epidemia, e dunque da parziali chiusure erano 31 già tre giorni dopo la riapertura.

In Assia su 1795 scuole ne sono state chiuse sei, e la percentuale dei ragazzi in quarantena sarebbe dello 0,3%, secondo quanto riporta il Frankfurter Rundschau.

L’esperienza tedesca può essere incrociata anche con i recenti studi pubblicati in materia. Stando al Centro europeo per il controllo delle malattie, la riapertura “non è associata ad un aumento significativo della trasmissione del virus”.

Mentre una ricerca pubblicata qualche giorno fa sul British Medical Journal ha garantito che il contagio grave per  ragazzi è “raro” e i casi di morte “infinitamente rari”.

(di Rosanna Pugliese/ANSA)

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